E’ stata una bella storia d’amore reciproco

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[ot-caption title=”Andrea CatellaniFoto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/10/Catellani-esulta-sotto-la-Ferrovia.jpg”]

Tra alti e bassi, con un inizio stentato, un proseguo meraviglioso ed un finale in calando, è stata una vera storia d’amore quella tra Andrea Catellani e la piazza spezzina.

Domani, nello scontro diretto che vedrà opposte le aquile alla Virtus Entella, Catellani tornerà per la seconda volta come avversario al “Picco”, dopo esservi stato con la maglia rossa del Carpi di Castori. Fece già uno strano effetto, quasi alla stregua con il ritorno in questo stadio, da avversario, di Max Guidetti qualche stagione fa, seppur con meno pathos.
Altro calcio, altra storia. L’attaccante nativo di Reggio Emilia riscosse applausi e sinceri attestati di stima; la piazza spezzina non ha mai faticato ad amare quei giocatori che in campo non risparmiano energie, i “generosi” come lui, quelli che conservano un Dna modello e prezioso per qualunque tifoso. Questa piazza, soprattutto, non ha mai faticato a perdonare anche qualche difettuccio tecnico o qualche periodo difficile a quei giocatori, che come Andrea, danno sempre l’impressione di dare il 100% per la causa.

I tanti gol ed il titolo di capocannoniere raggiunto due stagioni or sono, durante la gestione Bjelica, fu il coronario della sua avventura qui, quando trasformava in rete ogni quasi ogni pallone sfiorato in area. Era l’anno della maglia completamente bianca davanti, senza sponsor.
Non è mai stato un bomber, Catellani, per questo motivo quell’annata non sarà dimenticata né da lui, né da noi, che probabilmente abbiamo assistito ad una squadra tra le migliori autrici di calcio della nostra storia. Lui, di quella squadra, era il leader in campo e fuori, l’esempio da seguire, la figura che il tifoso guardava con rispetto ed ammirazione per diversi motivi, non solo tecnici.

L’avvento di Mimmo Di Carlo sulla panchina aquilotta ha man mano spinto l’attaccante reggiano lontano dal progetto, lontano da uno scacchiere tattico neanche del tutto nuovo, ma che semplicemente non lo vedeva, agli occhi del nuovo mister, come possibile protagonista di un 4-3-3. Il suo calo, c’è da dire, si era già manifestato da mesi.

Nessuno, domani, gli negherà un applauso o anche un semplice, dolce sguardo. Il calcio è anche poesia, è esercizio di romanticismo, e questa è stata senz’altro una bella storia d’amore reciproco, manifestatosi sotto gli occhi di tutti.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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