Il PAGELLONE di Milan-Spezia – Giulio e Verde su tutti, Sala si ridesta, Gyasi poco sprint

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RAFAEL 6 Non può nulla sui gol dei padroni di casa. E’ brasiliano e chi non lo sapesse potrebbe intuirlo solo dal modo col quale tratta il pallone coi piedi. Non deve compiere grossi interventi, eccezion fatta per quella parata d’istinto nel finale che evita un passivo peggiore.

SALA 6,5 Tutt’altra prova rispetto alla prima uscita in maglia bianca contro il Sassuolo. Gli capitano sempre i peggiori clienti dalla sua parte, questa volta c’è Theo Hernendez a capitargli più volte dritto in faccia. Attento, bravo nell’uno contro uno, difficilmente va in difficoltà e anzi, sbroglia nei primi minuti qualche situazione complessa con grande scelta di tempo. Ha sempre il vizietto di tenere larghe le gambe e un traforino lo subisce anche oggi, però ci siamo. Questo è un terzino che potrà far comodo eccome, se riesce a trovare continuità di rendimento, voglia e stimoli.

ERLIC 5,5 Marcatura ballerina su Leao in occasione del gol che indirizza il match, la linea alta non lo aiuta in quel frangente sebbene sia evidente il suo errore di posizionamento rispetto alla visuale che dovrebbe avere sul suo uomo. Non impeccabile anche sul terzo gol rossonero, quando Leao, sempre lui, prende d’infilata i due centrali spezzini a pochi passi dalla porta. Due errori costati caro, all’interno di una prestazione che nel complesso è stata buona.

CHABOT 6,5 Anche lui si perde Leao in occasione del terzo gol, ma per lunghi tratti giganteggia negli ultimi metri a difesa della porta aquilotta. Lavora di fisico, prevale sulle palle alte, ha buon tempismo su quelle basse, sa farsi rispettare. Ha margini di miglioramento, l’Under 21 della nazionale tedesca, la base c’è. E si fa sentire.

MARCHIZZA 6,5 Al rientro sul palcoscenico più bello dopo l’infortunio che l’ha tolto di mezzo sul finale del torneo precedente. E’ un piacere rivederlo, soprattutto vedergli ritrovare il suo calcio, la sua determinazione, la sua pulizia di corsa e di calcio che pare sempre la stessa, che gli permettono di spezzare l’azione avversaria e ripartire, trovando in diverse occasioni il fondo nei primi 45 minuti. Cala fisiologicamente nella ripresa. Ha gamba, tecnica e personalità per stare a testa alta in questa categoria. Ma questo lo sapevamo già tutti..

RICCI 6 Bel match contro Tonali, di fronte al quale il romano non sfigura affatto. Era un grande duello in cadetteria, si è riproposto finalmente anche nella massima serie. Lavora tanto in qualità e quantità. Il cartellino giallo rimediato quasi come di consueto nella prima frazione ne limita un po’ l’azione, costringendolo anche a lasciare il campo all’ora di gioco.

MAGGIORE 6,5 Il figlio più brillante di Spezia si presenta a San Siro con la fascia da capitano al braccio. Ecco, solo questo vale un mezzo gol, proprio per tutta una serie di significati. Gioca con grande personalità, trovandosi a proprio agio anche nei momenti nei quali il ritmo si alza: qui emerge tutta la sua qualità, il potenziale che vuol brillare anche in questa categoria. Passo, tecnica e piglio sono conformi a completare il tagliando più importante della sua ancor giovane carriera.

POBEGA 5,5 Ha buone intenzioni, ma a volte gli manca quel passetto in più per lavorare divinamente d’anticipo, in pressione sulla manovra avversaria. Il giocatore c’è, anche questa sera non arriva per poco alla conclusione dopo un paio di inserimenti dei suoi, quelli che lo resero celebre a Pordenone. Si farà. Italiano difficilmente rinuncerà alla sua stazza, alla sua presenza fisica, al suo ardore. Solo da aggiustare, quindi..

VERDE 7 Pimpante, pericoloso, stantuffo. Attacca e ripiega con grande ritmo, è sua la conclusione più pericolosa dalle parti di Donnarumma al termine di una ripartenza nel quale ingrana la quarta e svela con forza quel passo che l’ha reso giocatore di livello. Indirizza anche bene il tiro, col destro, sul primo palo. Cala nella ripresa, ma il lavoro prezioso in ripiegamento lo renderà tremendamente importante per gli equilibri tattici di Vincenzo Italiano.

GYASI 5,5 Ne imbrocca poche, Big Papa. Appare forse il più timido della truppa. Ritrova Marchizza e l’intesa talvolta riproduce buone trame come nel passato recente, lui però fatica a trovare giocate degne di nota. Bravo, come sempre, in fase di ripiegamento, di fronte a un Calabria che è cliente di ferro, col passo molto svelto.

GALABINOV 6,5 Peccato quell’infortunio muscolare, probabilmente al quadricipite, che gli farà saltare i prossimi impegni. Anche oggi pareva in palla, brillante anche da un punto di vista atletico, pungente negli ultimi metri avversari. Buon recupero gigante bulgaro, il filo del discorso è soltanto interrotto, seppure sul più bello.

PICCOLI 6 Entra improvvisamente in campo, a freddo, dopo l’infortunio del centravanti bulgaro. Il giovane scuola Atalanta si fa subito apprezzare per dinamismo e pulizia tecnica. Gioca molto con la squadra, appoggia il centrocampo coi giri giusti, manda quasi in porta Verde, ma nella ripresa anche lui, complice l’inerzia del match, cala. Materiale neanche troppo grezzo, potenziale importante per il ruolo.

ACAMPORA 5,5 Un po’ a sorpresa rileva Ricci piazzandosi in cabina di regia, sulla falsa riga dello scorso campionato. Fatica a ritagliarsi un senso in questa partita.

AGUDELO 6 Entra e mette in difficoltà chi gli capita intorno. Ha il motorino nelle gambe, pressa e sprinta, mette più volte in apprensione la retroguardia milanista con serpentine e giocate – forse un po’ troppo solitarie – che hanno però il merito di ridare vigore e pericolosità per i buoni propositi spezzini. Si fa sorprendere spalle alla porta da Theo Hernandez, perde palla quasi a centrocampo per la fuga verso il gol del terzino tutto-campo rosso nero. Da smussare, il talento c’è eccome.

MORA E BARTOLOMEI – S.V. Entrano a partita ormai compromessa, con un’inerzia spezzata.

All. ITALIANO 6,5 Un passo avanti rispetto alla sconfitta contro il Sassuolo, di fronte a un Milan che nonostante le assenze è squadra e rosa di assoluto livello, proprio come i nero-verdi affrontati la prima giornata a Cesena. Per più di un’ora la sua squadra si esprime con grande personalità, idee chiare, sagacia tattica. E’ riconoscibile la sua mano, i suoi tengono il campo con grande ordine e ardore, anche se per fare ciò tocca rinunciare a qualcosa la davanti. La strada è quella giusta, la strada del gioco e della compattezza per sopperire a naturali difficoltà singole.
Vediamo cosa arriverà dal mercato in queste ultime, frenetiche ore. Di sicuro appare sempre più evidente quanto ci si aggrappi a lui e alle sue idee per lottare fino alla fine in quota salvezza.
“Dobbiamo migliorare”, ama ripetere in questi primi post-match più o meno fortunati.
La cultura del lavoro, unitamente alla pietra miliare della spensieratezza applicata al gioco, potranno regalare sempre più certezze. Tutti intanto, al di la dei risultati, auspicavamo o sognavamo di poterci stare a testa alta in questa categoria. I primi 300 minuti sono positivi da questo punto di vista.

Arbitro SERRA 6,5 La gara non è difficile da arbitrare, estrae i gialli tutto sommato quando deve, sbaglia poco.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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