Dopo la sconfitta interna contro la Lazio, è il capitano dello Spezia Claudio Terzi, alla duecentesima presenza con la maglia bianca, a parlare nella consueta conferenza stampa post gara.
E’ stata una partita storica, la duecentesima con la maglia dello Spezia.
“Ci tenevo molto a raggiungere questo traguardo: come avevo detto lo scorso anno, sarebbe stato bello raggiungerlo in serie A e ci sono riuscito, peccato non essere riusciti a vincere questa partita perché mi avrebbe fatto molto piacere. Mi dispiace perché lo Spezia ha fatto una grande partita, ma siamo stati sfortunati nelle occasioni avute e poco precisi in alcune circostanze”.
La cosa negativa è il risultato, ma i numeri della gara sono tutti a favore dello Spezia: forse questa è stata la vostra miglior partita dall’inizio del campionato?
“Sicuramente è stata una grande prestazione: sapevamo di dover dare intensità perché la Lazio arrivava da partite difficili tra Champions e campionato. Abbiamo tenuto il pallino del gioco e dato grande intensità, peccato per il risultato negativo che magari impedisce di classificarla come la miglior partita. Comunque usciamo a testa alta e dobbiamo affrontare ancora più convinti il resto del campionato perché stiamo diventando una realtà: quando una buona partita non è un episodio, ma si dà continuità alle prestazioni, significa che si sta diventando una bella realtà”.
Fare questo tipo di partite contro squadre di primo livello come la Lazio e uscire con una sconfitta fa male, ma fa ben sperare per il futuro.
“Si, certo: ora ci aspetta un filotto di partite ravvicinate in cui tutti saranno coinvolti perché il mister lo ha sempre dimostrato. Si parte dalla prossima contro il Crotone in cui vogliamo assolutamente fare punti salvezza, come abbiamo fatto fino ad ora negli scontri diretti. Lavoreremo al massimo in settimana per preparare al meglio questa partita, seguendo le idee dell’allenatore che ci hanno portato a fare molto bene in queste prime dieci partite”.
Tu sei uno dei pochi all’interno della rosa con delle presenze in serie A e questa è una squadra molto giovane: cosa dici sempre ai ragazzi più giovani prima di entrare in campo?
“Ci sono di giocatori che, anche se non hanno mai giocato in serie A, hanno campionati alle spalle e magari avrebbero meritato di giocare già in massima serie; penso per esempio a Gyasi che ha fatto un grande inizio di campionato, ma anche a Ricci. Non c’è bisogno di dire tanto quando hai un’organizzazione di gioco come la nostra e idee ben precise; è tutto molto semplice perché entri in campo sapendo tutto dell’avversario e quali sono le tue armi per fargli male, è questo il nostro punto di forza”.
