L’Analisi – La crescita verso la maturità..

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Ci stiamo un po’ tutti chiedendo se quello che stiamo ammirando sia o no lo Spezia che ha raggiunto la maturità in questo campionato o se dobbiamo aver paura di eventuali ricadute.
Fermo restando che se fai 4 vittorie nelle ultime 5 gare, non può essere un caso isolato o tutto frutto di combinazioni astrali fortunate.

Certo la dea bendata ci deve pur mettere del suo se una piccola riesce in un’impresa del genere e non possiamo esimerci dal chiamarla in causa almeno per le gare di Napoli e Milano, ma sarebbe anche strano uscire da certi campi senza che l’avversaria recrimini qualcosa.
Però di furti non ce ne sono stati, anche se si continua a parlare a distanza di 10 giorni del vantaggio non concesso dall’arbitro Serra, ce ne faremo una ragione, ma l’abbiamo anche sin troppo analizzato e in un certo senso sdoganato.

Di certo nella crescita della squadra hanno influito fattori ben precisi che si leggono sin troppo con evidenza andandosi a rivedere le ultime prestazioni.
Ciò che balza agli occhi in maniera prepotente è il cambio di atteggiamento della squadra da Napoli in poi, quasi che il gruppo avesse subito un elettroshock dopo la contestazione dei tifosi e le parole imperative del tecnico “fatemi vedere se siete uomini“.

Pensare di salvarsi in un campionato così difficile senza metterci quel qualcosa in più che avevamo già scorto nelle prime apparizioni del campionato, sarebbe stato da presuntuosi.
La molla di Napoli ha aperto mondi diversi di fronte alla squadra che ha preso coscienza di non essere poi vittima sacrificale e quel muro che si stava alzando, inconsapevolmente o meno, nei confronti del tecnico è stato smantellato da quella ricerca del dialogo che è alla base di un gruppo forte e legato al suo condottiero.

La parentesi Verona, determinata dallo stato di grazia dell’avversaria e da assenze pesanti in attacco, non ha intaccato di certo il nuovo corso, anche perché il derby di Genova è venuto proprio nel momento giusto per cercare conferme.
Ora lo Spezia gioca da squadra e lo si vede, ma hanno aiutato la crescita anche certe scelte, e qui entra in ballo Thiago Motta in maniera diretta e decisiva al di là della critica.
L’aver pescato il jolly Kiwior, anche forzato dalle assenze di elementi di ruolo, ma portato poi avanti con la cocciutaggine di chi crede in ciò che fa, ha dato l’equilibrio giusto al tutto.

Quello che si perde in termini di manovra, lo recuperi cercando il fulcro della manovra che il tecnico ha disegnato dopo il Napoli, il ritorno al 4-3-3 dove terzini, mezzali e attaccanti diventano fondamentali.
Ecco quindi Maggiore riportato là dove incide maggiormente, a far la guerra per il recupero palla avanzato e pronto a fornire assist per i compagni.
Qui si inserisce la scelta di mettere dinamicità nel mezzo, unita alla spezzinità, con Bastoni che si ritaglia di nuovo lo spazio dove sa muoversi con disinvoltura e sfruttare anche le virtù balistiche che non gli mancano.

Il recupero di Verde a pieno regime e la crescita di un Manaj che non sarà un bomber ma sa come farsi valere nei confronti dei difensori avversari, hanno dato nuova linfa alla manovra, un percorso nel quale si inserisce alla perfezione il ruolo di Agudelo, abile a spaccare le partite quando negli avversari iniziano a trapelare i segnali di stanchezza.
Aggiungiamoci poi la crescita di tutto il reparto difensivo, portiere compreso, nel quale non mancheranno sbavature, ma che ora mostra di essere più solido anche mentalmente, e non facile dopo aver subito più di 40 gol.

Tornando alla domanda che ci siamo posti all’inizio, è tutto oro ciò che luccica?
Di certo la gara con la Samp ci ha dato qualche risposta positiva, perché pur levando due elementi chiave dal fulcro del gioco, la squadra è riuscita a fare comunque una prestazione intelligente, andando a colpire nel momento giusto.
Segnale positivo anche rispetto al gruppo, ora chi entra sa di non poter essere da meno e la differenza si nota.
Per questo siamo anche un po’ più tranquilli che l’infortunio di Bastoni possa essere smaltito senza doverne rimpiangere troppo l’assenza…

Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.

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