Alla fine ha vinto la Juve, soffrendo e stringendo i denti, ma un pari lo Spezia di stasera all’Allianz l’avrebbe meritato eccome.
Perché se è pur vero che i padroni di casa oltre al vantaggio di Morata, nel primo tempo hanno un altro paio di ghiotte opportunità, è altrettanto vero che i bianchi, oggi in maglia arancione, ne hanno altrettante nella ripresa, a partire dal colpo di testa di Gyasi che sembrava poter portare al pareggio già all’inizio della seconda frazione.
Thiago Motta, senza Kiwior e Amian, torna al 4-2-3-1 mettendo davanti alla difesa il duo spezzino Maggiore – Bastoni, con Agudelo in posizione di trequartista, pronto a fare l’elastico tra centrocampo e attacco.
Risponde la Juventus, con più assenze, con un 3-5-2 che vede Cuadrado spingere molto a destra e la coppia Morata – Vlahovic in attacco.
In avvio i padroni di casa pressano, mentre lo Spezia prova a chiudere tutti i varchi, a sparigliare talvolta lo spartito tattico ci pensa Cuadrado con qualche invenzione che mette apprensione.
Semmai ai ragazzi di Motta manca velocità nelle ripartenze, consentendo alla Juve di coprire bene e non concedere spazi.
Il gol del vantaggio arriva da un rinvio centrale di Provedel che viene recuperato da Rugani che rilancia subito in avanti Vlahovic, tocco veloce per Locatelli che smarca Morata in area di rigore davanti al portiere.
Raggiunto il vantaggio la Juve prova a chiuderla e ha un’occasione con Cuadrado, il cui piattone però risulta debole e viene respinto da Provedel con bravura.
Il primo tempo si chiude così.
La ripresa sarà tutta un’altra storia e si capisce dai primi minuti, con lo Spezia molto più alto a pressare gli avversari e in grado di tenere la Juve nella propria metà campo.
Allegri a fine gara parlerà di stanchezza, ma è anche vero che Gyasi ha la palla buona per il pareggio già nei primi minuti della ripresa, il tutto dopo una pregevole azione sulla destra tra Verde e Ferrer, con quest’ultimo al cross per l’incornata non angolata del ghanese.
Allegri ha poca scelta in panchina, e vista la delicatezza del match non inserisce dei giovanissimi, ma punta sul rientro di Bernardeschi, in campo per Pellegrini, ma che sarà costretto a far gara difensiva, prendendo anche un giallo che gli costa la squalifica.
Alla mezzora Motta inserisce Bourabia e Kovalenko per Maggiore e Manaj, proprio da un’invenzione dell’ucraino per Agudelo scaturisce un’altra grossa occasione per gli aquilotti, ma il portiere Szczesny esce e prontamente riuscendo a respingere la minaccia.
Lo Spezia preme, Allegri non sa più cosa fare, si limita al cambio Vlahovic – Kean, a svegliare Provedel dal torpore ci prova ancora Cuadrado che prima spedisce alle stelle con il sinistro, poi mette in mezzo per Morata che non arriva sulla sfera.
Si chiude nella metà campo della Juve con Agudelo che in pieno recupero avrebbe anche la palla per il pareggio ma tarda troppo nella conclusione che poi finisce a lato.
Poco prima Ferrer spediva alto da buona posizione, in uno scontro con Rabiot in piena area che faceva urlare al rigore, le immagini mostravano poi che tra i due non c’era contatto ma sarebbe stato angolo per lo Spezia.
Arriva così la quarta sconfitta consecutiva, tutte di misura, questa volta non negli ultimi minuti ma poco importa.
Quel che rincuora, oltre ai risultati favorevoli nella lotta per non retrocedere è l’aver visto una squadra viva, in grado di giocarsi le sue carte negli scontri diretti in programma nelle prossime settimane al Picco, a partire dalla sfida con il Cagliari di sabato prossimo.
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