LAZIO-SPEZIA: 4-0 TROPPO DIVARIO, VOLA IN ALTO SOLO L’AQUILA BIANCOCELESTE

Infortuni, acciacchi e aggiustamenti tattici inefficaci, esaltano ancor più la differenza tecnica tra i padroni di casa e i ragazzi di Gotti. Troppo spazio per i fuoriclasse di Sarri che ne fanno 4, mentre Nzola e c. non riescono nemmeno a fare quello della bandiera, che avrebbero meritato.

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Stavolta non ci sono episodi dubbi a comportare la sconfitta contro i biancocelesti, le assenze e qualche pecca tattica di troppo non sono gestibili dallo Spezia odierno e il risultato pensate ne è logica conseguenza.
E anche se alla fine magari un gol i bianchi lo avrebbero meritato, di certo Gotti dovrà studiare qualcosa di diverso la prossima settimana nello scontro diretto di Monza.

All’Olimpico è scesa in campo la Lazio praticamente al completo, mentre dall’altra parte non si è potuto vedere lo Spezia anche solo di Napoli, per le assenze, ma anche per qualche acciaccato di troppo anche tra chi è sceso in campo.
Se poi ci mettiamo l’obbligato utilizzo di Kiwior lontano dalla sua posizione abituale, ecco che gli spazi concessi agli attaccanti di casa, sono stati fatali.

Gotti senza Reca e Hristov, prova a non togliere troppe certezze lasciando Bastoni a centrocampo per spostare a sinistra Kiwior in pratica da terzino destro in marcatura su Felipe Anderson, mentre dall’altra parte Ampadu cerca di trovare il modo di fermare Zaccagni.
Entrambi vanno da subito in difficoltà e ne subisce il contraccolpo tutta la fase difensiva, specie quando gli spazi lasciati in ripartenza sono ampi e difficili da coprire.

Nel mezzo Gotti sceglie Bourabia con Ellertsson e Bastoni, con Holm che spinge a destra, o prova a farlo.
Davanti Gyasi e Nzola attaccano la profondità per provare a creare problemi alla retroguardia biancoceleste.
L’avvio mette in luce uno Spezia molle, alla ricerca di certezze che sembra non avere, pronti via ed è già rigore e giallo per Ampadu, pesante dopo un minuto.

Immobile lo calcia alto, paradossalmente poco dopo sono i bianchi, oggi in nero, ad avere la chance per il vantaggio, ma dove non arriva Provedel c’è Lazzari a respingere sulla linea.
Il problema delle distanze e del pressing troppo alto torna in occasione del gol che sblocca la gara, troppo facile per Felipe Anderson trovare Zaccagni, se poi ci metti un Romagnoli che trova il gol dal limite pescando l’angolo alla sinistra del portiere, capisci che non è giornata.

Vero che prima della fine del tempo gli uomini di Gotti sembrano voler provare a trovare il gol che la riapra, ma lo spiraglio non arriva, anche nella prima parte di un secondo tempo che vive su ritmi non troppo alti, giusti per far controllare la gara ai padroni di casa.
La terza rete di Milinkovic spegne le velleità, con Gotti che fa tre cambi per dare minuti ad Ekdal in primis, dentro anche Agudelo e Amian che torna dopo l’operazione.

Lo Spezia ci prova, Gyasi va vicino al gol, ma Provedel gli copre lo specchio, poi vi provano anche Ellertsson e Holm.
Gli ultimi ingressi vedono prima Sanca e poi l’esordiente Beck, classe 2005, a dare un senso da un finale di gara in cui la porta della Lazio rimane chiusa, mentre Milinkovic trova anche il quarto gol in pieno recupero.

Una sconfitta che non deve preoccupare per la differenza tecnica, acuita dalle assenze e dalle condizioni fisiche precarie di troppi interpreti, la speranza è che la prossima trasferta, domenica a Monza, porti i primi punti anche in trasferta.
Ci vorrà però uno Spezia più in condizione e qualche accorgimento tattico che riporti certezze, ma di questo parleremo in settimana.

Tutte le info sul match, a questo indirizzo.

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