Dopo la sconfitta casalinga per 0-4 contro il Torino, il tecnico dello Spezia Leonardo Semplici ha parlato nella consueta conferenza stampa post gara, analizzando tutti i temi cruciali del match del “Picco”.
Come si spiega questa sconfitta dopo due partite positive?
“Sicuramente dopo il 2-0 siamo spariti dal campo in maniera abbastanza inspiegabile. Oltre alla bravura del Torino, siamo proprio usciti dalla gara: abbiamo fatto male, c’è poco da dire. Ci dispiace aver fatto una partita così davanti alla nostra gente perché avremmo potuto fare una partita diversa nonostante io riconosca il valore e i meriti dei nostri avversari. C’è da riordinare le idee e da prepararsi da domani per l’ultima gara, ma non solo; dobbiamo anche guardare i risultati degli altri. Dobbiamo ricaricarci al meglio e reagire a questa brutta prestazione perché la speranza è l’ultima a morire: si deve andare a Roma con un altro spirito e portare a casa un altro risultato”.
Si rimprovera qualcosa dl punto di vista tattico in questa gara?
“La squadra era quella che aveva fatto bene nelle ultime due partite. A fine primo tempo ho cambiato le due mezzali perché secondo me non eravamo stati abbastanza aggressivi e loro sono molto bravi nelle ripartenze e nella gestione della palla, che noi abbiamo gestito poco. Volevo due mezzali con più gamba per essere più aggressivi e ripartire in maniera migliore e all’inizio lo abbiamo fatto. Dopo il 2-0 e l’uscita di Ampadu ho visto cose che non avevo mai visto: a caldo per un allenatore è anche difficile capirne i motivi. Sicuramente hanno giocato un brutto scherzo l’aspetto mentale, la tensione e la responsabilità. Nonostante il valore e i meriti degli avversari, avremmo dovuto giocare un finale di partita diverso: non deve mai succedere di uscire dal campo così dopo il 2-0”.
I tifosi a fine partita vi hanno chiamato sotto alla curva: cosa vi hanno detto?
“I tifosi non erano contenti, come è giusto che sia e volevano vedere una partita diversa, ma anch’io lo avrei voluto. Oggi hanno ragione perché negli ultimi venti minuti la squadra è quasi uscita dal campo: questa cosa non è piaciuta a me e immagino nemmeno ai tifosi che hanno visto una squadra arrendevole, che non prende iniziativa”.
Quali sono le condizioni di Ampadu? E Bastoni come sta, visto che dal suo ingresso è stato uno dei più pericolosi in avanti?
“È inutile ora dire che alcuni giocatori come Bastoni e Verde avevano un solo allenamento nelle gambe. Caldara e Maldini erano in panchina, ma non erano a disposizione: quindi ci sono tanti aspetti che non è nemmeno giusto ricordare. Sicuramente ci siamo trovati in una situazione di emergenza e alcuni cambi sono stati forzati. Nonostante tutto ciò dobbiamo ripartire con uno slancio diverso soprattutto perché non abbiamo più niente da perdere. Ampadu ha una distorsione alla caviglia e attualmente non so dire se riuscirà ad essere disponibile per la prossima partita, mi auguro di si perché tutti abbiamo visto la sua importanza”.
Cosa ha avuto Nzola nel primo tempo? Più volte si è accasciato a terra. E cosa può dire della difesa a tre rispetto a quella a quattro?
“Avevamo preparato la partita perché Nzola fosse isolato e riuscisse a cercare la profondità nell’uno contro uno: è chiaro che se nel primo tempo vengono fatti venti lanci, il giocatore possa andare in debito di ossigeno. Poi però si è ripreso e a mio parere ha giocato una buona gara. Per quanto riguarda i moduli, abbiamo dimostrato di giocare bene e male con lo stesso modulo: attualmente secondo me ci dà più solidità il 3-5-2 e infatti sino a oggi avevamo subito meno gol. Quando siamo passati a quattro abbiamo evidenziato questa difficoltà; sicuramente la squadra era costruita in un’altra maniera, ma devo dire che alcuni giocatori che mancano sarebbero ideali per giocare nel 3-5-2. Ma al di là dei moduli, dobbiamo lasciarci alle spalle i moduli, sapendo che ci stiamo giocando tutto e preparare la partita di Roma in maniera diversa”.
“Di solito anche nelle sconfitte si cerca di dire qualcosa di positivo: oggi c’era poco di positivo da dire” – ha concluso Semplici –“Bisogna essere realistici nella vita e in questo caso la colpa principale è la mia che forse non sono riuscito a trasmettere l’importanza di questa gara. A questo punto non abbiamo nulla da perdere e nella gara dell'”Olimpico” dovremo buttare più del cuore oltre all’ostacolo, sperando che anche gli altri facciano il loro dovere proprio come ha fatto il Torino”.