Finisce con il ‘Picco’ in delirio che festeggia una salvezza diretta che, per lunghi tratti dell’annata, sembrava una chimera.
Ma questa sera i bianchi hanno offerto una prestazione eccellente, in grado di recuperare un gol ai lagunari, ribaltando il risultato con le reti di Pio Esposito e Reca.
Una vittoria che suona ancora più bella e importante perché ottenuta superando una squadra che si stava giocando la promozione diretta nella massima divisione.
Anzi, il vantaggio di Idzes al ‘Picco’ e il successivo vantaggio di Tutino per il Cosenza a Como, mettevano il Venezia nelle condizioni ideali per ottenere la Serie A.
Ma come detto, lo Spezia di stasera, trascinato dal suo popolo, ha la forza per ribaltare la gara, con una voglia di ottenere il risultato che viene premiata con l’ottenimento della salvezza.
Per l’ultimo atto, D’Angelo sceglie il 3-5-2, con Bertola che sostituisce lo squalificato Nikolaou, Bandinelli nel mezzo con Nagy e Salvatore Esposito e la coppia di esterni Elia e Reca, davanti conferma per Pio Esposito dopo la buona prova di Cosenza, affiancato da Di Serio.
Vanoli sceglie il Venezia migliore, con il rientro di Sverko in difesa, Tessmann in cabina di regia e la coppia offensiva Pohianpalo e Gytkjaer.
L’avvio è di marca Spezia, senza aspettare gli eventi infatti i ragazzi di D’Angelo fanno subito capire che giocheranno una gara offensiva.
Gli ospiti si difendono e agiscono in ripartenza, Di Serio scalda subito i guanti al portiere Joronen, già protagonista nella gara di andata, ma a sorpresa è il Venezia a passare in vantaggio da azione d’angolo, con Idzes che sorprende tutti sul primo palo e batte Zoet.
La reazione è rabbiosa, Elia, Reca e Bandinelli mettono palloni su palloni in area veneziana, la la difesa si salva anche se speso in affanno.
Il rischio è quello di esporsi ai contropiedi, in uno di questi i lagunari vanno vicini al raddoppio, ma il colpo di testa di Gytkjaer viene respinto da Zoet e l’azione sfuma.
Ci provano Reca, Bandinelli e Pio Esposito, c’è anche imprecisione, ma dove non arriva il portiere c’è un difensore che respinge.
Joronen deve respingere anche con bravura un colpo di testa verso la propria porta del’ex Candela, ma si va al riposo sotto di un gol.
A inizio ripresa il primo cambio lo fa il Venezia, con Bjarkason che sostituisce Andersen, i lagunari sono galvanizzati dal vantaggio del Cosenza, ma devono fare i conti con uno Spezia scatenato.
Trascinati dai diecimila del Picco i bianchi stordiscono la difesa ospite con le sortite di Elia e Reca, mentre il centrocampo conquista tutti i palloni riproponendo azioni offensive a getto continuo.
I calci d’angolo si susseguono, ma il pareggio arriva da una rimessa laterale con Di Serio che appoggia la palla per Pio Esposito che questa volta non sbaglia e spedisce la sfera angolata alla sinistra del portiere.
Ora il ‘Picco’ è veramente una bolgia e la squadra sfrutta l’onda per continuare ad attaccare a testa bassa.
A propiziare la rete del vantaggio è ancora Elia che mette in mezzo un cross teso sul quale si avventano Pio Esposito e Reca, con quest’ultimo a mettere alle spalle del portiere.
La corsa liberatrice sotto la Ferrovia restituisce un po’ di gioia, dopo la sofferenza patita con il lungo infortunio.
A questo punto i bianchi sono salvi e alla Ternana non basta essere in vantaggio a Piacenza con la Ferlapi, da lì a poco anche il Como perviene al pareggio, ma il Venezia potrebbe ribaltare le cose segnando due reti al ‘Picco’, ecco perché la gara resterà viva e aperta sino al 96esimo.
Tuttavia andrà più vicino al terzo gol lo Spezia che al pari il Venezia.
Salvatore Esposito impegna il portiere su punizione, poi ci prova due volte Di Serio, trovando sempre pronto alla parata il portiere lagunare.
Intanto D’Angelo ha inserito Falcinelli per Pio Esposito, mentre poco dopo la mezzora, dentro il rientrante Cassata e Vignali per Bandinelli e Reca.
Vanoli mette dentro tutti gli attaccanti che ha e allora ecco in campo anche Wisniewski, dopo la lunghissima assenza per infortunio, che prende il posto di uno stremato Bertola.
Poco prima del novantesimo, Altare entra in modo pericoloso su Falcinelli in area di rigore spezzina, La Penna prima estrae il giallo, poi richiamato dal Var espelle il difensore lagunare.
I sei di recupero sono lunghi e infiniti, ma i bianchi si difendono bene non concedendo nemmeno un’opportunità al Venezia e alla fine il ‘Picco’ può finalmente festeggiare.
Qualcuno scavalca le recinzioni ed entra sul terreno di gioco, seguito da altre centinaia, i giocatori vanno sotto la Ferrovia a festeggiare, manca il giro di campo, ma è comunque una festa, dopo tanta sofferenza e l’incubo sfiorato di una doppia retrocessione.
La speranza è che questa meravigliosa cornice di pubblico e il rinnovato connubio squadra-tifoseira, facciano da traino a un nuovo e rinnovato progetto, per riprovare a conquistare la massima serie nella prossima stagione.
D’Angelo ha dimostrato di essere in sintonia con squadra e ambiente e ha il rinnovo automatico, sta ai Platek dargli le garanzie per il futuro, ma di questo avremo tempo e modo di parlare nelle prossime settimane.
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