In uscita ‘GV’, il libro nel quale l’ex patron Gabriele Volpi si racconta

Chi pensava che non avremmo più sentito parlare di Gabriele Volpi, indimenticato patron dello Spezia Calcio dal 2008 al 2021, si sbagliava di grosso. È infatti in uscita un libro, scritto a 'sei mani' con Fulvio Giuliani e Gigio D'Ambrosio che ripercorre le tappe salienti della vita dell'ex patron, partendo dai momenti di difficoltà. Non mancano i riferimenti allo Spezia, dal suo acquisto al disamoramento per il calcio con la 'vicenda Setti'.

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Chi pensava che non avremmo più sentito parlare di Gabriele Volpi, indimenticato patron dello Spezia Calcio dal 2008 al 2021, si sbagliava di grosso.
La cessione della Pro Recco, l’amore della sua gioventù di pallanuotista, faceva pensare a una sua definitiva uscita di scena. Invece non è cosi.

Sta per uscire infatti un libro sulla sua vita, dedicato <A tutti coloro che mi vogliono bene> come Volpi stesso ha scritto nella prima pagina, realizzato a ‘sei mani’ con Fulvio Giuliani e Gigio D’Ambrosio.
Ripercorre tutte le tappe salienti, partendo proprio dai momenti di difficoltà. Si intitola ‘GV‘, le sue iniziali, che un tempo davano il nome anche al lussuoso yacht che tante volte abbiamo visto attraccato al Porto Mirabello.

La prefazione è di Giampiero Fiorani che è stato anche il promotore dell’iniziativa. Del resto, giova ricordare che Volpi è già presente da anni nel mondo dell’editoria con il quotidiano La Ragione – LeAli alla libertà, diretto da Davide Giacalone.

Il libro parte dal 29 giugno 2016 a Port Harcourt, Nigeria. Quando la Intels, la società creata da Gabriele Volpi per la gestione della logistica portuale integrata, si era ritrovata sull’orlo del crollo.
<Pochi mesi prima di quel folle periodo – ricorda  Volpi – il prezzo del petrolio superava abbondantemente i 100 dollari al barile, poi il 20 gennaio 2016 precipitò a 27>. 
Il mondo degli affari può essere una giungla o, se preferite, una palude. Esattamente come quella che il giovane Volpi aveva trovato nel delta del Niger quando era giunto in Africa per la prima volta nel 1976.
Da quel momento, aveva creato un impero. Che è riuscito a superare, sia pur con difficoltà, anche la crisi del 2016.

Ma in questa sede, sono le vicende sportive quelle che ci piace analizzare.

Nel libro Volpi racconta in prima persona come è avvenuto l’acquisto dello Spezia.
<Nell’estate del 2008 ero in vacanza a Marbella – scrive – e ricevo una telefonata da Jacopetti. Mi informa che la squadra di calcio dello Spezia era fallita è che c’era l’opportunità di rilevarla. Lì per lì rispondo che non m interessa, ma siccome insisteva molto decido di incontrarlo. Vado a Recco e organizzo un pranzo al ristorante da ‘O Vittorio’ insieme al mio inseparabile amico Eraldo. Lui è accompagnato da Beppe Marotta, direttore generale della Samp ai tempi di proprietà di Riccardo Garrone. Durante il pranzo Beppe anziché sostenere la proposta di Jacopetti mi sconsiglia di comprare lo Spezia. In effetti era una società fallita che ripartiva dalla serie D e per crescere necessitava di grandi investimenti. E mi sorprende proponendomi di rilevare la proprietà della Sampdoria che militava in serie A. Effettivamente era un’ottima squadra, aveva campioni come Cassano e Pazzini. Ma non me la sentivo, per me non era il momento giusto>. 

Come è andata a finire lo sappiamo tutti. Gabriele Volpi è rimasto intrigato dalla sfida di acquistare un club in difficoltà, legato a una città della sua Liguria per provare a farlo crescere.
Cosa che gli  è perfettamente riuscita, portando lo Spezia dalla serie D alla serie A. In linea con quanto aveva dichiarato all’inizio.

Nel libro non viene però raccontata la scalata nella massima serie della squadra, quanto piuttosto il progressivo disamoramento di Volpi per il mondo del calcio.
Troppe cose nel corso della sua gestione cominciavano a non piacergli, per esempio lo strapotere dei procuratori che non sempre tutelano gli interessi dei loro assistiti, soprattutto se giovani e ingenui. E come dargli torto… guardando anche all’oggi.

Volpi spiega che un peso nella decisione di allontanarsi dal mondo del calcio lo ha avuto anche la spiacevole ‘vicenda Setti‘, una storia di fiducia tradita che testimonia come l’avidità e la sfrontatezza di chi opera in questo ambiente possa indurre ai comportamenti più scorretti.
Nel libro viene raccontata nei dettagli tutta la vicenda.

E alla fine Volpi si fa un domanda: ne è valsa la pena?
Per aver portato lo Spezia sul palcoscenico della serie A, noi non possiamo che rispondere di si.
E ci fa piacere leggere che anche la sua risposta sia stata positiva.
Tante grazie, patron..

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