Il COMMENTO su Spezia-Pisa di Massimo Benedetti

Missione compiuta. Lo Spezia si è messo alle spalle un mese difficile ed è tornato alla vittoria nel momento più importante. Dopo il Sassuolo, anche il Pisa ha dovuto alzare bandiera bianca al Picco. Non è ancora finita per la promozione diretta in A, non lo sarebbe stato neppure in caso di pareggio con nove partite ancora da giocare, ma la vittoria sul Pisa che ha dimezzato lo svantaggio, offre una prospettiva diversa.

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Missione compiuta. Lo Spezia si è messo alle spalle un mese difficile ed è tornato alla vittoria nel momento più importante. Dopo il Sassuolo, anche il Pisa ha dovuto alzare bandiera bianca al Picco.
Non è stato il migliore Spezia, questo va detto, però con un cuore grande così. E a volte le partite si vincono anche col cuore, oltre che alla tecnica.

L’ha vinta la squadra sul campo e l’hanno vinta anche i tifosi sugli spalti, nel momento topico della gara, sul 2-2, quando lo stadio è diventato una bolgia e ha trasferito un fuoco ‘sacro’ ai giocatori, come ha testimoniato Reca in sala stampa a fine match.
Lo Spezia ha ribaltato la partita in sei minuti, da quel momento il Pisa che aveva disputato un’ottima gara, è quasi sparito e non è neppure andato vicino al 3-3.
Il gol della vittoria lo ha segnato Wisniewski, eroe di una giornata da ricordare dopo la sfortunata autorete e la non impeccabile posizione sul gran gol di Meister. Giusto così, il ‘Wisnie’ se lo merita per tutto quello che dà sempre in campo, senza mai risparmiarsi.

L’uomo partita è stato però Salvatore Esposito, per la magistrale punizione che ha permesso di andare al riposo sull’1-1, per aver messo lo zampino i tutti i gol e per aver recuperato tanti palloni a centrocampo soprattutto nel secondo tempo.
E pensare che Salvatore ha giocato dall’inizio con una contrattura muscolare, ma ha stretto i denti e ha gettato la spugna solo nell’ultimo quarto d’ora.

Wisniewski e Salvatore Esposito, ancora loro in gol in coppia, come già era successo in serie A contro il Milan sempre al Picco. Bei tempi, speriamo di riviverli presto.
Non è ancora finita per la promozione diretta in A, non lo sarebbe stato neppure in caso di pareggio con nove partite ancora da giocare, ma la vittoria sul Pisa che ha dimezzato lo svantaggio, offre una prospettiva diversa.

A parità di punti, ora sarebbe lo Spezia ad essere promosso, senza neppure guardare la differenza reti. Non è un vantaggio da poco, come se i punti di vantaggio dei nerazzurri di Inzaghi fossero solo due.
Partita un po’ bloccata, col Pisa che ha aggredito subito per non far giocare lo Spezia, che inizialmente si è affidato ai lanci lunghi per Pio Esposito e Lapadula.

La migliore occasione è capita ai toscani da un’imbeccata sulla destra di Tourè, con Bertola che ha chiuso bene su Lind, poi è stato Wisniewski a fermare ancora un ispirato Lind.
L’approccio delle Aquile comunque non è stato dei migliori, la manovra ha stentato a decollare e ci sono stati tanti errori di misura. Forse la squadra nel primo tempo ha sentito troppo l’importanza della gara, del resto il vantaggio psicologico era tutto del Pisa avanti di sei punti.

Nella prima mezz’ora, nessuna vera occasione da gol per le Aquile, con un Lapadula che però si è dannato l’anima lottando su ogni palla.
Partita comunque aperta, anche se nello Spezia è venuta a mancare un po’ di qualità e la conquista delle seconde palle, che di solito è un marchio di fabbrica.
Col passare dei minuti la musica un po’ è cambiata, i bianchi sono riusciti a essere più propositivi ma il Pisa ha segnato su autogol di Wisniewski che ha messo nella sua porta un tiro cross di Lind, destinato sul fondo.

Sembrava l’ennesima partita sfortunata, ma invece poi il vento cambierà e lo Spezia sarà bravo a capitalizzare al meglio le azioni da gol create.
Diventava fondamentale rimettere la partita in piedi prima di andare a riposo e lo Spezia lo ha fatto con una prodezza di Salvatore Esposito, che ha sfruttato l’occasione migliore per tornare al gol su punizione, una delle sue specialità. E che gol. Da oltre venti metri sotto l’incrocio dei pali.

Il secondo tempo però è iniziato come peggio non poteva, con Meister che ha copiato Salvatore Esposito con un’altra prodezza, un tiro al volo sotto la traversa, anche se l’attenzione della difesa bianca non è stata impeccabile, soprattutto nel concedere a Tourè la possibilità di crossare da destra in mezzo all’area.

A questo punto il Pisa ha avuto la possibilità di giocare con più scioltezza, ma non l’ha sfruttata. Tramoni avrebbe potuto forse chiudere i conti su una pericolosa ripartenza, ma ha passato il pallone a Chichizola. La ‘sliding door’ della partita.
D’Angelo allora ha inserito Elia al posto di Bertola, arretrando Mateju, e lo Spezia ci ha messo poco a pareggiare con ispirazione di Salvatore Esposito, assist di Reca e Pio Esposito che ha gonfiato la rete da vero bomber, facendo perdonare gli errori di Bolzano. È tornato lui, da solo, il capocannoniere della serie B.

Spezia-Pisa 2-2, come all’andata, però non è ancora finita.
Il Picco diventa una bolgia e gli oltre diecimila tifosi trascinano le Aquile al gol della vittoria sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla tre quarti, ancora palla nel mezzo messa da Reca e Wisniewski che questa volta ha segnato nella porta giusta. Prosit.

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