Il COMMENTO su Reggiana-Spezia di Massimo Benedetti

Una gara, quella di Reggio Emilia, che sembrava in controllo dei bianchi, ma che invece si è conclusa con una dolorosa sconfitta. Auguriamoci che sia un ko indolore, visto che il Pisa sarebbe andato in A comunque, ma la non positiva prestazione vista nel secondo tempo al Mapei, con uno Spezia disordinato e inconcludente al di là della grande verve della Reggiana, può anche preoccupare.

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Lo Spezia non ce la fa a rinviare la festa promozione del Pisa, che va in A anche perdendo a Bari, ma soprattutto tiene pericolosamente in bilico il terzo posto in vista dello scontro diretto di venerdì sera al Picco contro la Cremonese.
Le Aquile non riescono a vincere la sesta partita di fila in trasferta, anzi, dopo cinque pareggi con tante recriminazioni a Bolzano, Modena, Cesena, Mantova e Frosinone, questa volta perdono addirittura conto la pericolante Reggiana, dopo essere passate meritatamente in vantaggio con il gol di Lapadula.

Una gara, quella di Reggio Emilia, che sembrava in controllo dei bianchi, ma che invece si è conclusa con una dolorosa sconfitta. E soprattutto, dopo la rete del 2-1 di Gondo a inizio ripresa, senza un solo tiro nello specchio della porta avversaria. Non un bel segnale in vista dei play off.
Auguriamoci che sia un ko indolore, visto che il Pisa sarebbe andato in A comunque, ma la non positiva prestazione vista nel secondo tempo al Mapei, con uno Spezia disordinato e inconcludente al di là della grande verve della Reggiana, può anche preoccupare.

Meno male che l’allenatore ha escluso un calo fisico. Però non si può prendere gol da una palla persa malamente al limite dell’area avversaria e poi non riuscire a fare nulla per pareggiare.
D’Angelo giustamente ha fatto turnover per le due partite in tre giorni, ha perso Bertola nel riscaldamento ma l’undici iniziale, ha tenuto a riposo un ispirato Bandinelli (assenza che ha pesato) ma con un Nagy in palla e Salvatore Esposito sempre propositivo in fase di costruzione, sembrava comunque in grado di tenere a bada la Reggiana.

Infatti nella prima mezz’ora lo Spezia ha tenuto in mano il pallino del gioco, ha pressato gli emiliani nella loro area e quando da Bari è arrivata la notizia che il Pisa era sotto, ci ha pensato Lapadula con un gol dei suoi da area di rigore, a portare avanti i bianchi.
Sembrava un pomeriggio positivo, anche perché la Reggiana aveva fatto poco o nulla, ma ecco che all’improvviso si è spenta la luce.

Il gol del pareggio di Portanova prima dell’intervallo è stato come un fulmine a ciel sereno, ma ci sono stati errori difensivi sia a destra che a sinistra e anche Gori, che ha respinto il pallone quando aveva già varcato la linea, non è sembrato irreprensibile.
I tifosi aquilotti, costretti a rimanere a casa per la terza volta in questo campionato, una grave penalizzazione che deve essere fatta pesare dalla società a chi di dovere, si immaginano che nella ripresa lo Spezia possa tornare in vantaggio e vincere la partita.

Invece fa gol la Reggiana in contropiede e da quel momento lo Spezia sembra un’altra squadra, disordinata e pasticciona. Pio Esposito ingaggia un duello personale con Rozzio che non porta a nulla, Lapadula sembra affaticato, Cassata e Vignali sono in difficoltà e nonostante D’Angelo faccia tutti i cambi a disposizione inserendo Mateju, Kouda, Colak, Candelari e Di Serio, gli effetti benefici non si vedono.

Ci sono solo un tiro alto e sbilenco di Di Serio e una mischia nel recupero tra le azioni ‘pericolose’. Troppo poco.
Lo Spezia perde così la prima partita in trasferta del 2025, speriamo sia anche l’ultima visto che ci aspettano una semifinale play off e, speriamo, anche una finale. Ma avremo bisogno, senz’altro, di un altro Spezia.

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