Il COMMENTO su Spezia-Cremonese di Massimo Benedetti

Non è Carnevale, ma lo Spezia si veste in maschera nel primo tempo della sfida d'alta classifica al Picco contro la Cremonese, con in palio il terzo posto. Non potevamo credere che il vero Spezia fosse quello, troppo brutto, incerto in difesa, poco costruttivo a centrocampo e inconcludente in attacco. Ma nella ripresa si riaccende la luce e i bianchi sfiorano anche il clamoroso pareggio. La Cremonese esulta come se avesse vinto il campionato, ma le partite che contano saranno altre.

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Non è Carnevale, ma lo Spezia si veste in maschera nel primo tempo della sfida d’alta classifica al Picco contro la Cremonese, con in palio il terzo posto.
Non potevamo credere che il vero Spezia fosse quello, troppo brutto, incerto in difesa, poco costruttivo a centrocampo e inconcludente in attacco.

Dove era finita la squadra che è stata per tutto il campionato al terzo posto, cullando il sogno della serie A diretta? Non poteva essere sparita tutta di un colpo.
Non si può neppure parlare di approccio sbagliato, perché la partita era iniziata sui binari dell’equilibrio. Poi però si è spenta la luce all’improvviso, un po’ come era successo a Reggio Emilia.

Buttarsi in avanti all’arma bianca alla ricerca del pareggio non ha pagato, anzi ha spianato la strada alla Cremonese, che ha chiuso il primo tempo avanti di tre gol.
Nel secondo tempo la musica è cambiata, lo Spezia punto nell’orgoglio ha reagito sfiorando un clamoroso pareggio, sul quale nessuno avrebbe scommesso dopo i primi 45′.

Da sottolineare la grande spinta dei novemila tifosi aquilotti, che non hanno mai smesso di incitare anche sullo 0-3.
Veramente il dodicesimo uomo in campo. <Anche il tredicesimo e quattordicesimo>, ha detto Stroppa in sala stampa a fine partita.

Ha vinto la Cremonese, ma questo successo potrebbe non servirle a nulla in ottica terzo posto, se le Aquile martedì sera batteranno il già retrocesso Cosenza. Un risultato ampiamente possibile per lo Spezia del secondo tempo, perché quello del primo non vogliamo vederlo mai più.

La Cremonese ha comunque dimostrato di essere più fresca fisicamente, nonostante avesse alcune assenze importanti come del resto lo Spezia.
I bianchi hanno patito sulla fascia sinistra la verve di Azzi, un vecchio ‘obiettivo’ di Pecini, che ha propiziato il primo gol di Barbieri e realizzato personalmente il secondo pochi minuti dopo.

Non è possibile, però, che nessuno abbia contrastato il numero 7 della Cremonese che è partito da metà campo indisturbato palla al piede e ha servito a centro area un ottimo pallone per Barbieri che, tutto solo, ha battuto al volo Gori imparabilmente.
Cinque minuti più tardi Azzi ha fatto tutto da solo, sempre indisturbato sulla fascia sinistra, poi dal limite dell’area ha calciato un pallone velenoso che ha sbattuto sul palo di sinistra e si è insaccato dalla parte opposta.

Questo dopo che l’arbitro sullo 0-0 non aveva convalidato un gol di Di Serio per un fallo sul portiere.
Lo Spezia purtroppo non c’era, correva a vuoto e tutti i tentativi offensivi naufragavano miseramente. Ci si è messo anche Gori con un’uscita scriteriata fuori dall’area a regalare un gol facile facile a Vandeputte poco prima dell’intervallo. Forse però sarebbe cambiato poco, perché c’erano quattro giocatori della Cremonese da soli. Incredibile. Era difficile immaginarsi una serata così infernale per le Aquile.

Oltretutto piove sul bagnato, perché si è fatto male Salvatore Esposito e nel secondo tempo ha dovuto lasciare il posto a Candelari.
Con Bandinelli out per un affaticamento e neppure in panchina, lo Spezia perde veramente i pezzi.
La conferma che non è serata arriva quando l’arbitro ha annullato un gol a Pio Esposito per fuorigioco millimetrico di Di Serio, dopo un lungo check al Var.

Ma la musica all’improvviso cambia, si riaccende la luce. Il gol buono, il suo sedicesimo, Pio Esposito lo segna a metà ripresa con un perentorio colpo di testa su assist di Wisniewski, con la Cremonese in dieci per l’espulsione di Bianchetti.

Anche mister Stroppa si vede sventolare il cartellino rosso per proteste. Arriva poi la rete del 3-2 su rigore trasformato con freddezza da Lapadula che si è fatto perdonare l’errore di Cesena.
Sarà perchè i grigiorossi sono con l’uomo in meno, ma sembra davvero un altro Spezia.

I tifosi sperano in un clamoroso pareggio, ma le Aquile sono stanche e gli ultimi tentativi di segnare il terzo gol naufragano.
La Cremonese esulta come se avesse vinto il campionato, ma le partite che contano saranno altre.
Questa, alla fine, può essere soltanto una vittoria di Pirro.

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