Dei 4 gol segnati dallo Spezia a Bologna, almeno tre possono essere definiti molto belli, per tecnica e per bellezza, insomma gol d’autore.
Il primo di Roberto Piccoli contiene tutti i movimenti e la ricerca della porta da vera punta centrale, controllo, progressione, conclusione violenta precisa sotto la traversa.
Sintesi perfetta delle potenzialità di questo ragazzo, classe 2001, scuola Atalanta, sin qui apparso magari indietro come ambientamento alla categoria, come è logico che sia, ma che in questo gol e nella prestazione dei 120 minuti, è apparso in grande crescita.
Nella ripresa entra poi Diego Farias, uno di quelli che a volte davanti alla porta fa e disfa, ma attaccante dai mezzi tecnici infiniti, unite a una intelligenza calcistica di alto livello.
Ieri le ha messe al servizio della squadra, prima segnando il gol del pari, poi mettendo in porta Maggiore per il terzo gol, con un tocco delizioso.
Il gol è un concentrato di tecnica e furbizia, di controllo e precisione, movimento in profondità letto benissimo da Piccoli che lo serve con un pallone invitante, stop orientato con il destro a tagliare fuori il difensore e conclusione di sinistro sul palo opposto, con il piede debole, si fa per dire.. Applausi.
L’ultimo poi, forse il più bello, o almeno alla pari con quello di Farias è il quarto, di Giulio Maggiore.
Parte tutto da un’altra intuizione di Farias che batte veloce una rimessa laterale che trova Giulio in posizione ottimale per puntare Tomiyasu: finta di corpo verso sinistra per far perdere il tempo all’avversario e conclusione a giro di sinistro sul palo opposto.
Altri applausi a scena aperta…
Tre gol, tre perle, per uno Spezia che sta confermandosi sempre più, il tempo delle sorprese è già finito da un po’.