Il PAGELLONE di Inter-Spezia – Terzi & Ismajli giganti, bravi gli altri

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PROVEDEL 6 Passa un pomeriggio a San Siro relativamente tranquillo, pensando alle difficoltà teoriche della partita. Una bella parata su Young a inizio match, l’Inter non arriva praticamente mai al tiro. Nella ripresa Hakimi lo sorprende sul primo palo, non era però semplice l’intervento vista la velocità con la quale l’ala nerazzurra arriva al tiro senza pressione. Dopo poco, Lukaku dal dischetto non perdona. Poi, nuovamente spettatore per lunghi minuti. Bene oggi con i piedi.

VIGNALI 6 Titolare alla Scala del Calcio, non soffre particolarmente Young eccezion fatta per quell’imbucata dell’inglese nei primissimi minuti. Attento, ordinato, non pare mai in soggezione. Una bella prova la sua, un altro orgoglio per la società.

ISMAJILI 7 Il nazionale albanese convince tutti, probabilmente pure Italiano: da oggi in poi entrerà con sostanza nelle rotazioni difensive. Mostra personalità e fisicità, buona tecnica, ottime letture difensive in riferimento ai meccanismi del fuorigioco. Un osso duro per chiunque gli capiti a tiro, la sua partita su Lautaro è assolutamente intelligente. Ha buone leve per chiudere anche in rapidità, sullo stile di Chabot, per intenderci.

TERZI 7,5 Che gara maiuscola per il capitano. Francobolla Lukaku, non ne soffre la verve atletica giocando spesso in anticipo o, quando occorre, anche ruvidamente. Sapiente il suo manico nel dirigere la linea difensiva. Più di tutti conosce quello stadio e quei palcoscenici avendo marcato in passato attaccanti spesso superiori a quelli di oggi. Esperienza e intelligenza al servizio come sempre di tutti.

BASTONI 6,5 Un’altra gara ricca di sostanza di fronte a una freccia come Hakimi. Ha ormai affinato la gamba per questa categoria, un ritmo che sembra avere nelle corde, cosi come appare in continua crescita di fiducia: non sono poche volte le volte nelle quali tenta anche il pertugio, la giocata nello stretto. Sul gol di Hakimi era in proiezione offensiva e con due passaggi l’Inter è andata in porta. Bello l’assist finale per il gol di Piccoli.

RICCI 6,5 Inizia maluccio, primi 15 minuti di soggezione di fronte al centrocampo interista, ma appena sale di tono lui lo Spezia inizia a guadagnare metri, baricentro e palleggio. Non sempre pulitissimo in disimpegno, vero, ma vive anche momenti di grande spessore nel primo e nel secondo tempo giocando a uno o a due tocchi, sempre a testa alta e correndo tantissimo. Altra prova di maturità con questa categoria superata.

DEIOLA 6 Gara di estremo sacrificio, senza infamia e senza lode. La sua disciplina tattica è sempre una buona garanzia.

MORA 6,5 Il titolare che non t’aspetti, con una condizione fisica tutta da scoprire, sfodera una buona prova al cospetto di Barella. Corre, sbuffa, raddoppia, spreca qualcosa negli ultimi 25 metri mostrando qualche limite tecnico che in una categoria del genere salta eccome all’occhio. Quando rincula è provvidenziale in un paio di occasioni su Lautaro e su Lukaku nella prima frazione. Dimostra di poter essere utile alla causa, conosce a memoria il “verbo”, i compagni si fidano di lui e della sua esperienza.

GYASI 6,5 Poco incisivo davanti nonostante uno Skriniar tutt’altro che impeccabile, tanto utile in ripiegamento quando si tratta di coprire le linee di passaggio nerazzurre. Non una novità per un giocatore completo, diligente, esemplare, al quale manca solo qualche grammo di coraggio e di sfrontatezza tecnica in più per poter fare il grande salto. L’ulteriore salto oltre quelli già compiuti sotto i nostri occhi.

ACAMPORA 6,5 L’uomo “tattico” di giornata è una bella intuizione di mister Italiano. Col napoletano naturalizzato spezzino, il tecnico aquilotto fa densità ulteriore nella zona nevralgica del campo, molte volte infatti gioca tra le linee, viene a dare manforte a Deiola e a Ricci, sfruttando forza nelle gambe e capacità di palleggio. Prende diversi falli, gioca una gara molto intelligente, prova anche il tiro ma senza fortuna.

NZOLA 5,5 Ne vede poche contro De Vrij, ogni tanto recupera confidenza col suo calcio ma troppo a sprazzi. Non una gara semplice per lui. Sfortunato e ingenuo nell’occasione del rigore procurato.

MAGGIORE 6 Altri minuti, con buona personalità, al “Meazza”.

AGUDELO 6 Sbaglia i primi due controlli di palla, col passare dei minuti prende confidenza e gioca semplice, risultando anche pungente. Sua una bella conclusione che si infrange sulla difesa a pochi metri dalla porta difesa da Handanovic.

FARIAS 6 Gioca semplice. Forse anche troppo semplice, per lui. Mercoledì sarà una di quelle partite nelle quali dovrà far valere il suo estro e la sua esperienza.

PICCOLI 6,5 Entra per pochi minuti ma l’atteggiamento è subito quello giusto. Ha voglia di spaccare il mondo e lo si nota da lontano. Lotta, difende qualche bella palla e poi è sua la puntura che chiude una bella azione corale dei compagni per un gol da centravanti puro, andando in anticipo sul difensore che tenta la chiusura disperata a pochi passi dalla linea di porta.

MASTINU – S.V. Dopo l’esordio in A, Italiano gli regala l’esordio a San Siro. Dalla polvere di qualche anno fa, al luccichio più intenso del calcio. Anche questo fa gruppo, anche questi sono i valori riconosciuti al mister da parte del gruppo “storico”.

All. ITALIANO 6,5 Sa come contenere l’Inter di questi tempi, che vince ma che spesso, quando trova densità e palleggio di fronte a sé, va in difficoltà sul piano del gioco e del ritmo. Cambia otto undicesimi rispetto alla gara precedente mostrando ancora una volta quanto conti il “manico” all’interno di una squadra. L’organizzazione di gioco.
Tutti giocano a testa alta, dando il 100%, sacrificando magari anche qualcosa sul piano offensivo per essere perfetti tra le linee di passaggio. L’Inter crea pochissimo, e paradossalmente trova il vantaggio da azione di contropiede, dopo quell’avvio di ripresa nella quale lo Spezia aveva iniziato come aveva chiuso il primo tempo, quasi col pallino del gioco in mano e perfino un briciolo di coraggio in più, vista la piccola voragine sulla quale si fionda Hakimi dopo un gran lavoro delle due punte interiste. Il rigore procurato da Nzola è un peccato che chiude, ma solo virtualmente, il match, perché anche dopo l’1-0 i suoi non si disuniscono, anzi.
Se vogliamo trovare il pelo nell’uovo, è la poca convinzione con la quale i suoi cercano di attaccare gli ultimi 25 metri avversari. C’è da dire che questa è un’ Inter quadrata, che concede pochissimo a tutti. Come pochissimo ha concesso lo Spezia e scusate se è poco, dopo le briciole concesse a tanti altri avversari pure di livello.
Un pugno di mosche in mano guardando la classifica, però tanta convinzione nei propri mezzi in più, dopo oggi.
Per mercoledì, in vista della delicata sfida contro il Genoa al “Picco”, il tecnico aquilotto potrà contare su altre forze fresche importanti, preservate oggi. Si affronteranno due squadre con opposte convinzioni, potrebbe essere un buon viatico per prepararla e impattarla nel migliore dei modi. Inizia la caccia spicciola ai punti-salvezza, si spera che il fato possa finalmente far tornare indietro qualcosa in termini di episodi e di punti.

Arbitro FABBRI6,5 Gara non difficile da dirigere, solo tre i gialli, qualche dubbio sul primo di Nzola, per il resto forse ne mancano un paio da parte interista. Sul rigore decide come fanno la maggior parte dei suoi colleghi, richiamato dal Var, anche se il tocco di Nzola sembra tutto meno che volontario.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.
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