Il PAGELLONE di Napoli-Spezia – Nzola e Pobega si travestono da San Gennaro. Bravi Agoume e Provedel

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PROVEDEL 7 Prima mezzora d’ingente traffico di fronte a lui, pasticcia coi piedi di fronte a Lozano ma si riscatta alla disperata un istante dopo su Insigne, sul quale compie un grande intervento anche qualche minuto dopo andando a togliere con le punte del guantone una palla a giro diretta nell’angolino lontano. Altri interventi sono più da ordinaria amministrazione, uno d’istinto col petto facendosi trovare nella posizione giusta, altri di minore difficoltà ma essenziali, sia tra i pali che in uscita. Abbaia su ogni pallone alto, negli ultimi minuti, ma con balzi da felino.

VIGNALI 6,5 In grande crescita. Davanti aveva Insigne, altro passo e altra esperienza, ma Luca ha fatto una partita con concentrazione a mille lavorando bene di postura e gambe su tutti gli uno contro uno, pur dovendo a tratti concedere qualcosa. Sempre in piedi, finisce a testa altissima.

ISMAJLI 7 Una grande partita la sua, un primo tempo nel quale salva baracca un pò qua un pò la su Insigne e su Lozano, mostrando freddezza, rapidità e buone letture difensive oltre che buona intesa con capitan Terzi. Il secondo giallo è ridicolo, un contrasto normalissimo su palla aerea con Petagna che sente una mano sul collo e sembra trafitto da una lama. Nessun mezzo voto in meno, quindi, per il doppio giallo. Non esiste. Resta eccome una grande prestazione.

TERZI 6,5 I tre “piccoletti” del Napoli giurano di poterlo mettere in difficoltà in ogni istante, l’esperienza lo tiene a galla, salvando anche un paio di palloni destinati alla rete. Alza un dito e sente da che parte di vento arriva il pericolo, cosi cerca di arrivare con la testa dove non potrebbe arrivare con le gambe. Petagna lo anticipa con potenza e astuzia in occasione del pareggio partenopeo. Termina la gara con i crampi, dopo aver tenuto botta anche d’orgoglio contro un attacco di livello altissimo.

MARCHIZZA 7 Anche lui, come Vignali dall’altra parte, ha un lavoro non da ridere nel contenimento su Politano: l’ex interista quando si accentra è difficilmente tallonabile, diventa pericoloso, ma col passare dei minuti gli prende le misure giocando anche in maniera un pò più ruvida. Nel finale sbroglia un paio di situazioni estremamente complicate. Negli ultimissimi minuti si francobolla a Llorente, per un piccolo “ripasso” da centrale difensivo.

AGOUME7 Un diesel. Un secondo tempo di grandissimo livello nelle due fasi, dopo un primo tempo nel quale inizia piano, con qualche timidezza di sorta ma finendo in crescendo di coraggio e di pulizia nel palleggio. Negli ultimi minuti dice “no” a Petagna facendogli sparire una palla pulita da calciare a rete, con un tempismo da giocatore che promette di diventare davvero grande, tra qualche tempo.

DEIOLA 5,5 Gioca 45 minuti abbastanza anonimi, poco filtro per Vignali, poca sostanza davanti. Un po’ troppo poco di tutto, Italiano lo sostituisce all’intervallo.

MAGGIORE 6,5 Prima mezzora nella quale ne imbrocca poche in fase di disimpegno, anche se lotta palla su palla contro una mediana di grande livello, dando una grossa mano anche a Marchizza in fase di ripiegamento. Nel finale di primo tempo sciupa un paio di contropiedi invitanti, dopo essersi costruito l’occasione di andare a far male con grande disinvoltura tecnica.
Nella ripresa tiene botta, lavora sui fianchi, è più pulito in disimpegno, non si abbatte mai ed anzi, è uno di quelli che “senti” suonare la carica con maggiore frequenza anche dopo l’inferiorità numerica. Bravo Giulio.

AGUDELO 5,5 Come al solito dà la sensazione di poter “pungere” quando riesce a costruirsi un uno contro uno, ma perde troppi palloni. Anche mentalmente appare più “leggero” del solito.

FARIAS 6 Sufficienza molto, molto stiracchiata. Può e deve dare ancora più sostanza alla sua azione, perché anche questa sera dai suoi piedi e dalle sue idee sono partite azioni potenzialmente pericolose. Sul finire del primo tempo è lesto a seguire l’uomo fino alla soglia quasi dell’area di rigore, mostrando abnegazione. Non dorme, quindi, anche se i suoi livelli di inizio campionato sono altri.

NZOLA 7,5 90 minuti da leone contro due esperti energumeni che fanno della stazza e del gioco d’anticipo una loro, concreta credenziale. Lui li mette in difficoltà rubando proprio su questo tavolo, andando a sgomitare su ogni palla, smistando gioco quando può. Poi, un secondo tempo sontuoso, nel quale lo trovi spesso a tramutare in oro palloni destinati alla spazzatura.
Trasforma con grande freddezza il penalty del pareggio e poi è decisivo in occasione del gol di Pobega, tagliando in due la retroguardia azzurra su suggerimento di Gyasi, difesa della palla, scavetto a eludere l’uscita dell’estremo ospite e palla sulla quale si fionda Pobega dopo aver colpito beffardamente il palo. Decisivo. E parlano di meno di 10 milioni di euro di valutazione… fate calcoli migliori. E già che ci siete, aggiornati.

POBEGA 7,5 Entra subito nella ripresa, rilevando uno spento Deiola. Non ci pensa un minuto di più Italiano e fa bene perchè l’ex Pordenone è presenza fisica attiva, scorbutica, in diversi frangenti. Divide a metà con Nzola i meriti sui gol e la palma di migliore in campo. Prima va a prendersi con astuzia il rigore che frutterà il pareggio con un inserimento degno di questo autunno nel cuore dell’area napoletana, poi spinge in rete la palla che vale una vittoria pesantissima, fiondandosi con la giusta verve su quella palla rimbalzata sul palo, al termine quasi di un’azione da rugby ben orchestrata tra Gyasi e Nzola, rimorchio pesante da dietro, meta!

GYASI 6,5 La sua panchina iniziale fa quasi notizia, viene lanciato come Pobega ad inizio ripresa, si piazza a destra, avrebbe sui piedi un paio di palloni da mordere con maggior piglio e determinazione, se solo avesse terminato di coltivare quel killer instinct necessario a compiere l’ultimo salto di qualità. Poi però si inventa un lob filtrante di pregevole fattura per Nzola, per l’azione che vale la vittoria. Al servizio dei compagni, come sempre, dà il meglio di sé.

ERLIC 6 Fuori Ismajli, va a dare manforte a Terzi su Petagna e su ogni mosca che gli capitasse a tiro negli ultimi, interminabili, concitati minuti fatti anche di palla “in the box”.

SAPONARA 6 Pochi, provvidenziali minuti di grande freddezza in un paio di circostanze nelle quali la palla danza pericolosamente in area aquilotta, e si fa trovare pronto. In una spazza, in una riparte con qualità.

RAMOS – S.V.

All. ITALIANO 7,5 Si riprende, finalmente, qualche punto che la buona sorte ha negato ai suoi ragazzi nell’ultimo periodo. Lo fa in una partita che pareva proibitiva visto il periodo e le qualità del Napoli, giocando al “Maradona” fatto di spazi e metrature importanti. Subisce tanto l’iniziativa napoletana nei primi 20 minuti, i tre piccoli davanti corrono molto e bene, la pressione avversaria è rabbiosa, su ogni porzione di campo, ma un po’ gli errori degli attaccanti di casa, un po’ la bravura di Provedel unita alla freddezza di Ismajli e Terzi fanno si che il risultato resti impiantato sullo 0-0 nel momento peggiore, crescendo in palleggio e in fiducia nel finale di tempo.
La ripresa è un capolavoro difficilmente dimenticabile: azzecca il doppio cambio all’intervallo, Pobega e Gyasi apportano immediatamente un grado superiore di fisicità e sostanza rispetto a Deiola e Agudelo. Il Napoli tiene il pallino del gioco in mano ma non imperversa come nella prima frazione, Agoume e Maggiore salgono di tono, cosi come Nzola, mentre gli esterni difensivi cercano di non prestare troppo fianco e palle giocabili sui lati, dove spesso il Napoli in stagione ha creato il vuoto.
L’espulsione di Ismajli appare ridicola e degna quantomeno di essere rivista e ripensata, sembra poter scatenare un’altra beffa, eppure lo Spezia si riorganizza immediatamente, difende con estrema cazzimma e non si accontenta del punto, decide di giocarsela, andando a pressare alto ed esponendo il fianco con metri di campo pericolosi ai padroni di casa, rischiando molto. Questione di mentalità, un gioco “pericoloso” ma altamente organizzato che, alla fin della tenzone, frutta tre incredibili punti. Una via di mezzo tra il geniale e lo spericolato.
Tre punti che fanno classifica quando meno te lo aspetti, che fanno morale, che devono re-iniettare fiducia e spensieratezza in tutto il gruppo in vista dei prossimi delicati impegni.
Qualcosa di assolutamente meritato, dopo la sfortuna dell’ultimo periodo.
Che possa tramutarsi in quel “giro” di ruota tanto atteso, quel cambio di vento auspicato. Meritato.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.
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