Non ce ne vorranno i medici se questo Spezia dice “trentadue” e da questo possiamo stabilire il suo buono stato di salute attuale.
Perché è vero, la partita di sabato contro il Crotone non è stata delle più morbide per la banda di Vincenzo Italiano, costretta a un primo tempo complicato, teso, sotto ritmo rispetto a tante altre uscite, avaro di occasioni da rete e di brillantezza generale.
Questo, però, era un qualcosa che ci saremmo anche potuti aspettare, considerando le trappole portate da una partita del genere, da un allenatore avversario del genere, da una squadra ultimamente apparsa in salute e ostica per tutti, Big comprese.
Il merito di questi ragazzi, però, come sulla falsariga dei recenti scontri – salvezza giocati al “Picco”, è quello di saper prendere prima o dopo in mano con decisione il pallino della gara, riuscire a soffrire il minimo indispensabile e provare, con pazienza e personalità, a tessere il filo del proprio gioco palla a terra, cercando sempre di costruire e disegnare un calcio propositivo anche in momenti delicati, come avvenuto nei minuti successivi al nuovo vantaggio calabrese firmato da Simy e, certamente, anche prima di quel gol.
La vittoria in rimonta segna un capitolo di bellezza del tutto nuovo nella storia di questo campionato, tre punti ormai insperati colti nelle battute finali che fanno anche un pò riscoprire l’ebrezza del vincere anche in modo rocambolesco o non del tutto meritato. Ammesso che sia cosi.
Lo Spezia dice dunque “trentadue” e addolcisce questa giornata con le ciliegine provenienti dai risultati dei campi che vedevano impegnate le sue concorrenti dirette per la salvezza: perdono Cagliari, Parma, Fiorentina, Benevento e Genoa, tre punti guadagnati in un botto solo su cinque squadre, tre delle quali precedevano i bianchi in classifica fino a qualche ora fa, mentre diventano 10 (11 considerando gli scontri diretti) i punti di vantaggio sui sardi fermi al terzultimo posto, mentre il campionato volge al rush finale.
Un finale da affrontare senza abbassare la guardia ma, nota non di poco conto, provando a giocare con serenità, senza quegli assilli da risultato a tutti i costi che avrebbero potuto pregiudicare, negli ultimi match, il finale di questa incredibile stagione.
L’aspetto mentale determina tutto e può condizionare pesantemente le gambe e la brillantezza, soprattutto in squadre giovani e, in parte, inesperte come questa.
È il momento, ora, di battere immediatamente il ferro, di far fruttare il mattone piantato sabato.
È il momento di soffiare sopra a qualcuno di quei bellissimi sogni d’inizio stagione, per renderlo ancora più nitido.