Giusto premettere che non è nostra intenzione difendere senza motivazioni chi commette atti punibili a norma di legge, ma detto questo non possiamo soprassedere su fatti specifici, da noi osservati dalla posizione privilegiata della Tribuna stampa.
Inoltre è giusto sottolineare, proprio per far si che questi episodi non si ripetano, come sia necessario migliorare le procedure di accoglienza delle tifoserie avversarie che, proprio in occasione della gara di domenica, hanno mostrato evidenti lacune.
Questa mattina sono stati emessi i primi provvedimenti a carico di tifosi che si sono resi protagonisti prima, durante e dopo Spezia-Napoli, colpiti da fermo quattro tifosi spezzini e uno napoletano, e già qui qualcosa non torna, perché noi all’interno dello Stadio Picco abbiamo visto altre cose.
Non discutiamo i provvedimenti a carico dei tifosi spezzini, documentati da immagini video e quindi inequivocabili, ma ci permettiamo di discutere i mancati provvedimenti a carico di determinati personaggi, presenti nel settore ospiti.
Ci riferiamo alla decina di tifosi che, scavalcando la recinzione del loro settore, si sono portati sul campo per destinazione, armati di aste e cinghie per attaccare dal basso il settore occupato, non solo da tifosi spezzini, tra i quali anche molti bambini, ma anche da tifosi napoletani.
Poco prima era iniziato, dal settore ospiti, un lancio di torce fumogene accese, rispedite più volte al mittente dal settore degli spezzini.
Alcuni tifosi napoletani, nonostante l’interruzione del gioco e l’arrivo di giocatori e allenatore del Napoli che invitavano alla calma, continuavano il loro attacco verso gli steward e i tifosi spezzini (abbiamo anche la documentazione fotografica).
Ci aspettavamo provvedimenti severi avverso a questi personaggi, se non all’arrivo delle forze dell’ordine, almeno in un secondo momento, invece il provvedimento è uno solo e lascia interdetti, specie per le risposte date in conferenza stampa a nostri colleghi.
In pratica non è stata ritenuta invasione di campo quella perpetrata dai tifosi napoletani, e già questo pare opinabile, ma soprattutto ci chiediamo come non possano essere considerate violenze quelle viste da 10mila persone nell’intero Stadio.
Inoltre appaiono anche blandi o mal effettuati i controlli all’ingresso, vista la quantità di materiale presente nel settore ospiti, senza contare i seggiolini divelti e lanciati verso l’altro settore.
Ci chiediamo se questi personaggi fossero riusciti a penetrare nel settore spezzino, quali conseguenze potevano esserci.
Considerare quindi ciò che è avvenuto all’interno dello Stadio come ‘colpa‘ di entrambe le fazioni è assolutamente non aderente in alcun modo allo svolgersi dei fatti, così come visti e documentati.
Ma non finisce qua, in settimana, anche sui social, si era assistito a messaggi inviati dalla città partenopea che non facevano propendere per nulla di buono, invece i pulmini organizzati dalla frangia più violenta del tifo, non sono stati ne scortati ne perquisiti, o perlomeno non tutti, inoltre hanno attraversato la città lungo le vie utilizzate dalla tifoseria di casa per raggiungere lo Stadio.
Ciò ha permesso che potessero esserci scontri tra le tifoserie che, sebbene ingiustificati, non possono essere considerati frutto solo della volontà dei tifosi spezzini.
Lo stesso sviluppo successivo del dopo match poteva probabilmente essere gestito meglio, con i tifosi napoletani che hanno danneggiato le strutture del centro sportivo Montagna e poi hanno spaventato i residenti nel quartiere di Pegazzano. (ci sono video che testimoniano quanto detto).
Questi i fatti, non solo vissuti in prima persona da chi scrive, ma documentati anche dalle tante riprese presenti sul web.
Questo il quadro, perché dopo le notizie fuorvianti, inesatte, senza fondamento, che si sono lette sulla stampa nazionale e locale napoletana, ci sembrava giusto puntualizzare lo svolgimento dei fatti.
Fermo restando, e lo ripetiamo, che chi commette atti che vanno contro la legge, debba essere punito, ma ci piacerebbe che questo valesse per tutti, a prescindere dalla provenienza e dai vestiti che indossa.
Se vogliamo frequentare nella maniera migliore la Serie A anche nei prossimi anni, serve un cambio di marcia a tutti i livelli, anche nella gestione delle tifoserie avversarie.
Concludiamo dicendo che, se nelle altre 18 gare della stagione, a parte qualche piccolo episodio, non ci sono stati problemi con le tifoserie avversarie, qualcuno dovrebbe farsi qualche domanda e provare a rispondere con onestà.