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Resta uno scoglio da superare, per lo Spezia di Bjelica. Uno scoglio sul quale si sono infranti più di una volta, durante la stagione, desideri di allunghi importanti in classifica.
È lo scoglio delle tre vittorie consecutive. Il braccio del tennista è uscito puntuale ogniqualvolta si è avuta l’occasione ghiotta di ingranare la quinta marcia, quasi sempre, poi, tra le mura amiche.
Un limite probabilmente di natura mentale che ha frenato questa truppa sempre sul più bello, tra l’amarezza generale.
Lo Spezia di Cittadella ha battuto un colpo importante, si è dimostrato squadra vera, in salute, con idee chiare e una ritrovata solidità tra i reparti che fan ben sperare per questo rush finale.
Ed è proprio sotto l’aspetto mentale che domani sarà necessario un salto di livello. Tutto l’ambiente attende con trepidazione questa partita ma, c’è da dirlo, la carica è di quelle positive e chi andrà in campo contro le rondinelle lo farà nelle migliori condizioni psico-fisiche possibili.
Questo per merito di un allenatore che ha sempre tenuto lontano le pressioni più negative e cariche di aspettative, ma anche per la crescente consapevolezza, della maggior parte dei tifosi, che questo è un gruppo che va lasciato crescere sotto tutti i profili, in tranquillità.
Un gruppo che va lasciato anche libero di sbagliare.
Non ci sono alibi, non ci sono paure, adesso c’è da dimostrare un’ulteriore crescita, da dimostrarlo a tutto un campionato, a tutto un ambiente di addetti ai lavori e mass-media che non fanno altro che snobbarci da inizio anno.
Talento, corsa e mentalità. Tre fattori da coordinare al meglio nel primo sabato di un mese al quale chiediamo sogni, dopo quello, straordinario, del 2006.