Il commento – Personalità e certezze svanite come neve al sole?

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[ot-caption title=”Nenè e Catellani, tornerà presto il sorriso? – Foto SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/07/Nene-e-Catellani.jpg”]

Fermo restando che ci apprestiamo a commentare la prima gara del campionato e non la trentesima e che quindi quello che che si è visto ieri non è ne la bibbia, ma nemmeno ininfluente, sia chiaro, proviamoci.

Riavvolgiamo il nastro e partiamo dai primi venti minuti, nei quali non possono che luccicarti gli occhi per la gestione della gara, il possesso palla e l’approccio, ma anche subito dopo stropicciarseli per capire se l’uno-due di De Luca fosse reale o solo un brutto sogno.

Vedi la squadra partire con quella personalità e ripensi a tutte le certezze che il mister ha più volte sottolineato nel pre campionato, quando sono arrivati gli acquisti pesanti in tutti i reparti.

Personalità ed esperienza che svaniscono in tre minuti? Un caso pensi, anche perché la squadra non si stranisce più di tanto ed anzi macina gioco in velocità, soprattutto sulla premiata catena di sinistra MiglioreSitum che produce l’azione che porta in gol Miguel De Las Cuevas.

Adesso ci siamo vien da dire, per averne poi la certezza con l’uno – due NenèCatellani che costa il rosso a Di Cesare e porta in parità il match.

Dal sogno alla realtà, con i conti che tornano e ciò che si è visto in campo, con la prevalenza aquilotta, può realizzarsi con la superiorità numerica.

Quando poi arriva il terzo gol di un Nenè che sfoggia la qualità di cui è in possesso, pensi che la strada non possa che essere in discesa.

E’ a questo punto che si ribaltano le convinzioni, che il Bari pur non gettandosi avanti, sfrutta quel momento di assopimento dello Spezia che non è pensabile e nemmeno concepibile, ma che si materializza sul campo con il gol di Maniero che riporta la parità.

Anche in questo caso, come in occasione dei primi due, c’è responsabilità da parte della difesa, segnatamente di Postigo.

Qui si sgretolano le certezze, si deve ricominciare a macinare se si vuole vincere una partita che poteva e doveva essere controllata, ma qualcosa non gira più come prima e soprattutto le gambe si fanno pesanti ed il San Nicola comincia ad assaporare l’impresa, come a quel punto sarebbe stato considerato anche il pari.

A sinistra si fa più fatica, Situm perde pericolosità, si innervosisce, non difende più, dall’altra parte De Las Cuevas denota i soliti problemi.

Quando i cambi sembrano pronti (tardivi?), De Luca scappa sul filo del fuorigioco e la frittata è completa.

Anche qui il posizionamento della linea difensiva non è perfetto (Migliore) ed il sacrificio dei biancorossi finisce per avere la meglio.

I minuti finali, potevano e forse dovevano regalare il pareggio, la traversa di Nenè e il tap in di Calaiò, forse meritavano miglior fortuna, ma c’è solo da recitare il mea culpa.

Errori individuali, superficialità e presunzione una volta raggiunto il vantaggio? C’è un po’ di tutto in questa gara, magari anche un po’ di calo fisico, ma per arrotondare il concetto, c’è molto di inaspettato nello Spezia di ieri.

Torniamo al concetto di base, alla fiducia di Bjelica, si è contrapposta una realtà troppo diversa a ciò che era pensabile aspettarsi, tanto da non poterne fare motivo di grave preoccupazione, ma certo di riflessione!

Come non si possono dare giudizi affrettati o esternare bocciature definitive nei confronti di giocatori che hanno un passato che parla per loro.

Ci riferiamo al Sergio Postigo odierno, di certo impacciato e insicuro in almeno due dei quattro gol, ma dotato delle qualità tecniche e di personalità per ribaltare i giudizi.

Come vien difficile silurare un generoso come Francesco Migliore, di sicuro protagonista in negativo oggi, ma che il campionato scorso ha mostrato migliorato proprio dal punto di vista difensivo.

Martic e Piccolo hanno tenuto meglio, ma la fase difensiva deve essere fatta da tutta la squadra, quindi qualche colpa, anche se non le maggiori, la dobbiamo distribuire anche al resto della squadra.

Mister Bjelica le ha suonate severe ai suoi, richiamandoli a quell’attenzione che è svanita in troppi frangenti di gara, ma siamo convinti che anche lui passerà la nottata a chiedersi se una scossa preventiva, magari con un paio di cambi, non potesse essere messa in pratica dopo il gol del pareggio barese.

Quel che traspare quindi se da un verso è eloquente, quattro gol subiti di cui due in superiorità numerica, deve essere contrapposto a ciò che invece di positivo questa squadra ha mostrato sul campo, nei tre gol segnati ed in quelli sfiorati.

Per sapere quanto manca per ammirare uno Spezia concentrato ed in grado di gestire le partite al meglio, lo scopriremo presto, anche perché dopo la Pro Vercelli al Picco, ci saranno le trasferte di Salerno e Livorno.

Fermo restando che la sconfitta di ieri non può e non deve scalfire le ambizioni e le certezze di questo gruppo.

Da questo punto di vista molta maturità dovrà mostrarla il pubblico del Picco, trascinando la squadra al successo domenica prossima…

Enrico Lazzeri
Enrico Lazzeri
Nato a La Spezia, è il Direttore Responsabile della testata, segue lo Spezia con passione e trasporto dai primi anni '80 prima da tifoso, poi da tecnico televisivo ed infine da giornalista. Per anni Direttore di Astroradio, collabora con Tele Liguria Sud dagli anni 80, attualmente opinionista nella trasmissione Voglia di Spezia al giovedì sera.
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