Lo Spezia si risveglia nella partita più importante, prende a pallonate la Carrarese con i 4+4 (gol) tra andata e ritorno e certifica che la lotta per il secondo posto, quindi per la promozione diretta in serie A, è tutt’altro che finita.
Anche perché il Pisa non è andato oltre lo 0-0 a Catanzaro. Cinque punti da recuperare non sono pochi, ma con lo scontro diretto da giocare al Picco, tutto è ancora possibile.
Soprattutto visto che lo Spezia, con uno dei migliori attacchi del campionato e di gran lunga la miglior difesa, è tornato quello che ci aveva abituato benissimo fino alla vittoria di Catanzaro.
Nonostante le assenze, a Carrara è stata la squadra che tutti ci aspettavamo di vedere: ha approcciato benissimo la partita, spinta dai tifosi che non erano allo stadio, ma sono andati numerosi a caricare i ragazzi e il mister all’uscita dall’NH Hotel prima della partenza.
Si è capito subito che i bianchi volevano vincere, ma non a parole, con i fatti.
Carrarese annichilita sin dalle prime battute della gara, finalmente con un arbitro all’altezza come l’internazionale Sozza e non le ‘caricature’ viste di recente al Picco.
La Carrarese allo stadio dei Marmi non solo era imbattuta, ma aveva subìto un solo gol (segnato dal Mantova a ottobre), questa volta invece ne ha presi quattro in un colpo solo. Tanta roba.
Una vittoria netta delle Aquile, che non ammette discussioni.
La partita è durata più o meno un’ora, poi in campo è stata solo accademia, con l’unico obiettivo dei bianchi di mantenere la porta inviolata per la dodicesima volta. E pensare che gli apuani erano arrivati a undici…
Ma i gialloblù avevano battuto Pisa, Palermo e Cesena facendo leva sull’umiltà, quella che è mancata loro in questo derby.
Calabro, alla vigilia, un po’ troppo sicuro di sé aveva detto che non era una partita tra Davide contro Golia: sul campo però è sembrato esattamente il contrario. Come all’andata del resto. Tra Spezia e Carrarese sembrava ci fosse una categoria di differenza.
D’Angelo invece è stato bravo a tenere un profilo basso, ben sapendo dell’importanza del derby per i sostenitori spezzini.
Se c’era una partita da vincere, che addirittura è stata stravinta, era proprio questa. Peccato solo non ci fossero i tifosi aquilotti sugli spalti a godersi lo spettacolo, a parte un manipolo di fortunati non residenti alla Spezia.
Non è stato neppure un caso che a suonare la carica dello Spezia sia stato Pio Esposito, che non vedeva l’ora di farsi perdonare con i gol, il rigore fallito contro la Juve Stabia.
Ne ha segnati addirittura due e ora, senza neanche un tiro dal dischetto, è il capocannoniere della serie B con undici reti.
Ed è stato bello anche che il terzo gol lo abbia segnato Kouda, che fino a ora aveva vinto l’oscar della sfortuna, non avendolo praticamente mai visto in campo.
Lo avevamo già detto e lo confermiamo, è lui il primo nuovo acquisto dello Spezia.
E poi Elia, imprendibile per gli apuani, a Carrara uomo assist ma premiato anche con il primo gol della stagione, addirittura di testa, per lo 0-4.
Tra le prestazioni da elogiare scegliamo anche quella dello spezzino Vignali, la cui assenza si era sentita, e di un Reca che sta tornando piano piano quel giocatore che sulla fascia può fare la differenza.
Ora godiamoci questa vittoria, anche se c’è già da pensare alla sfida di venerdì sera al Picco contro la capolista Sassuolo.
I nero verdi sono uno squadrone ma se lo Spezia giocherà come sa, nulla è impossibile.
