Venerdì è iniziata l’era della Holding FC32 che raccoglie il testimone dalla Famiglia Platek che a sua volta l’aveva raccolto da Gabriele Volpi, più o meno nello stesso periodo del 2021.
Con Volpi lo Spezia si affacciò finalmente dopo decenni al grande calcio, è indubbiamente stato il volano che ha fatto crescere in maniera determinante la società, quello che l’ha dotata per la prima volta di strutture all’altezza di una squadra di alto livello.
Sappiamo tutti com’è andata, ma ciò che possiamo dire è che Volpi ci ha lasciato in buone mani, al netto di errori, scelte discutibili e un legame con Robert Platek che non è mai completamente sbocciato al di là delle apparenze.
Troppo distanti i modi di vedere e vivere lo sport, troppa l’inesperienza della famiglia Platek, anche se già proprietaria di due Club.
L’affidarsi a un manager come Nishant Tella, forse più scaltro nelle questioni economiche che non nelle vicende calcistiche, ha spesso posto il freno a una crescita che poteva essere più netta e duratura.
Visioni diverse è vero, ma anche la consapevolezza della proprietà, amplificata poi dalla retrocessione, che per mantenere una squadra a certi livelli è più facile perdere milioni che arrivare a guadagnarne.
Alla fine, se veramente il passaggio delle quote alla SC32 è stato portato a termine per la cifra simbolica di 1 €, Robert Platek con il giochino Spezia, tra costo d’acquisto e passivi di bilancio sempre ripianati, conterà una perdita di almeno una settantina di milioni..
Certo in quella prima conferenza stampa, proprio Robert Platek parlava di uno Spezia sempre competitivo, in grado di crescere anno dopo anno, sino a diventare una solida realtà della massima serie.
Parole molto più facili da dirsi che da mettere in pratica, specie se, come detto, ogni operazione per avere l’avvallo, doveva transitare da Tella e dallo stesso Robert.
In tutto questo il fratello Philip Platek, grazie anche ai lunghi periodi nei quali presenziava direttamente nella sede di Via Melara, ha iniziato a innamorarsi della squadra e della città, proprio quando Robert invece già stava andando nella direzione opposta.
Nel mezzo, al di là delle scelte talvolta forzate richieste dalla proprietà, si sono succedute le ere Riccardo Pecini ed Eduardo Macia, entrambe caratterizzate da errori di valutazione, ma chi non ne fa nel calcio?
Di certo le restrizioni sull’operatività le ha pagate il valenciano, costretto ai salti mortali, specie nell’ultimo periodo, tanto da essere arrivato allo scontro irreparabile con la proprietà.
Per fortuna, il suo lavoro, unito a quello di Stefano Melissano e alla preziosa consulenza del tecnico Luca D’Angelo, hanno plasmato un gruppo di giocatori che così tante soddisfazioni sportive stanno dando quest’anno alla piazza.
Una piazza che è passata dalle stelle alle stalle nel giro di pochi mesi per poi risalire in altrettanti, sperando che il capitolo più bello debba ancora scriversi.
E visto che si parla di un tecnico che sta riportando vecchi entusiasmi, giusto ricordare che, in questo cammino da Volpi ai Platek, si sono succeduti due tecnici che stanno mettendosi in luce tra i migliori del nostro calcio, Vincenzo Italiano e Thiago Motta.
Per entrambi un addio brusco, inaspettato quello di Italiano, forzato da dinamiche interne quello di Motta, pecche da calcio moderno si potrebbe dire, come quella di lasciar andar via, forse con troppa fretta, Mauro Meluso dopo la prima salvezza in A.
Ma veniamo all’attualità, scampata la possibilità di finire in mano alla Brera Holding, poi finita a Castellammare di Stabia, Robert Platek ha probabilmente trovato la deriva migliore pescando SC32 che vanta tanti finanziatori, alcuni dei quali conosciuti dalla famiglia Platek.
Per cui è ipotizzabile pensare, al di là delle dichiarazioni dei “nuovi arrivati“, che questo possa costituire un segnale importante, una garanzia, verso la solidità della Holding e quindi le possibilità future di rimanere nell’élite del calcio di casa nostra.
FC32 si definisce un gruppo internazionale di investimenti a lungo termine nell’ambito del calcio professionistico con focus sullo sviluppo dei calciatori, al vertice l’australiano Paul Francis, ex dirigente di Adidas e Nike che fa da guida al progetto di sviluppo, arrivato con lo Spezia alla terza acquisizione di società calcistiche.
Di certo lo Spezia alza il livello e l’impegno della Holding che al momento aveva pescato solo Club di fascia notevolmente più bassa, ma che ha in programma di espandere la galassia con almeno altre tre acquisizioni, fermo restando che, lo Spezia, costituirà la società di punta nel loro progetto.
Finanziare le società per sviluppare i settori giovanili e per acquisire giocatori che poi possano essere girati da una squadra all’altra, con lo scopo finale di realizzarne plusvalenze e permettere la sopravvivenza della Holding.
Un modello di calcio che in tanti stanno provando a mettere in pratica, ma non tutti poi riescono nell’impresa.

Ma limitiamoci a quelli che sono i segnali positivi, ben sapendo che, nel calcio, nulla è mai scontato, anche quando pensi di aver lavorato nel miglior modo possibile.
E chi meglio di chi nello Spezia ormai c’è da tanto tempo come Andrea Corradino, poteva costituire il traghettatore tra vecchia e nuova società?
È lui il primo Presidente dell’era SC32, con lo stesso Paul Francis che occuperà il ruolo di Vice Presidente, mentre l’attuale AD Andrea Gazzoli sarà Consigliere di Amministrazione.
Esce invece dal Consiglio, ma non dal suo incarico in società, l’altro attuale AD Nicolò Peri.
Ma sono gli altri due componenti del CDA a dare particolare risalto alla nuova dirigenza, si tratta infatti di Charlie Stillitano, nato nel New Jersey, ma con la famiglia originaria di Gioia Tauro, dirigente calcistico con tre decenni di esperienza internazionale, che porta con sé una profonda conoscenza del settore e una strategia orientata al futuro.
Già Presidente della Relevent Sport che si occupa di promuovere il calcio negli States, organizzatore di USA ’94 e promotore della Super Lega Europea, è di sicuro persona di spicco nel panorama calcistico internazionale.
Infine nel CDA ecco uno dei fondatori della FC32 nonché stratega della Holding Federico Mari, esperto di finanza, specializzato nel settore del calcio professionistico, con focus sulla sostenibilità finanziaria e le strategie di crescita dei club.
Sul suo sito web si legge “Il calcio appartiene ai tifosi, alla gente, alle nuove generazioni e penso che sia uno strumento molto potente per comunicare valori positivi alla società“, ciò che sembra sposare in pieno la filosofia di una realtà come la nostra.
Significative anche le prime dichiarazioni di Paul Francis che ha sottolineato il privilegio di far parte della tradizione calcistica dello Spezia e le priorità immediate che attendono il Club: “È una responsabilità grande e straordinaria far parte del calcio di questa città. In questo momento, l’attenzione è tutta sul match di campionato contro il Palermo, domenica, per garantire che Luca D’Angelo e i ragazzi possano proseguire sulla scia del loro buon momento. Da lì in poi, l’obiettivo sarà ascoltare e capire come possiamo supportare al meglio la squadra nelle restanti partite della stagione“.
Si riparta proprio da qui, dal match odierno con il Palermo, o meglio si continui un percorso che sino a ora è stato bello e gratificante ma che necessita di essere portato a termine, e allora in attesa di conoscere i nuovi proprietari, tutti al ‘Picco’.