[ot-caption title=”Esultanza al Picco – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/10/Esultanza-al-gol.jpg”]
Sarebbe banale pensare a quanto sia importante, oggi, la posta in palio su un campo che dista 1400 chilometri dal nostro Golfo. Eppure non lo è.
C’è fame di ripresa, c’è tanta voglia di scacciare ombre di crisi e chiacchiere da bar che portano con se promesse di tempesta senza avere in concreto alcun dato meteorologico in mano.
C’è voglia di ritrovare fiducia, consci che questa sia l’arma più potente da ritrovare assolutamente, l’arma che può spingere e risaltare mille altri aspetti, in positivo.
E’ la fiducia l’arma che manca da qualche settimana, quella che è andata persa assieme ad altre piccole certezze nella serata di Cesena, prima della quale eravamo convinti di quella regola non scritta nel calcio in cui “vincere aiuta a vincere” e subire pochi gol porta in dote un’incosciente e maggiore sicurezza nei propri mezzi.
C’è da stringersi attorno ad una squadra e ad un mister che non possono che vantare ancora dosi massicce di credito verso la piazza per quello che hanno dimostrato fin qui non tanto a livello di risultati – seppur importanti – quanto per l’impegno, la passione e la determinazione che gente più pagata e coccolata, in passato, non ha saputo portare e trasmettere, causando un raffreddamento ambientale che è ancora per certi tratti tangibile ed evidente.
Prima di attaccare e di giudicare, prima di mandare tutto all’aria o di alzare polveroni che ancora non hanno senso di esistere, diamo l’opportunità a questa squadra di arrivare serena quantomeno fino a dicembre, dopo di che si tireranno le prime vere somme.
Quando sapremo davvero chi siamo, chi sono le avversarie, e dove ci sarà da intervenire in sede di mercato.
Perché alzare polveroni adesso, per quanto democraticamente consentito, significa alzare polveroni su un progetto tecnico e societario che merita solo di essere “aspettato” e sostenuto, pur nelle difficoltà e nelle amarezze dei momenti meno facili.
Veniamo da tre pareggi, amari, inaspettati, andatici magari anche stretti. Ma pur sempre tre pareggi.
Probabilmente, lontano da qui, è il miglior posto per ritrovare fiducia.