[ot-caption title=”Calaiò deciso il match del Picchi – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/09/Calaio.jpg”]
Durante una stagione calcistica si fa presto a vivere e a morire, come a rinascere e morire ancora. Volare e sprofondare spesso è questione di dettagli, di ruota che gira, di vento a favore o a sfavore, di episodi e di condizione fisica. Oggi lo Spezia ha una grande occasione davanti a sé, entrare a piè pari in una zona play off che solo qualche giorno fa pareva quasi alla stregua di un pensiero stupendo, sicuramente un po’ azzardato. Scrutavamo la classifica e ci guardavamo indietro un pò preoccupati; forse, qualcuno, non ha ancora smesso di farlo.
Ma il destino di questo campionato è impercettibile ai più, ed ogni squadra ha nelle proprie mani briciole di inferno o di paradiso con cadenza settimanale. La parola d’ordine per uscire dal limbo e volare su altri lidi più floridi è, come sempre, “filotto di vittorie“, o, più banalmente e meno perentoriamente, “continuità di risultati“. Questa è la strada dalla quale non uscire proprio oggi.
Il Derby contro il Livorno si presenta dunque come una duplice opportunità: da una parte, affrontare nel modo giusto questa partita e portarla dalla propria parte, permetterebbe una decisa riappacificazione col proprio pubblico dopo lo shock Alessandria ed un campionato tutt’altro che esaltante; dall’altro, permetterebbe di superare quelle squadre in classifica che fino a ieri ti separavano dalla zona play off. Un menù gustoso li alla portata, non c’è che dire.
Qualche assenza pesante a centrocampo non permette di presentarsi nelle migliori condizioni a questa sfida, ma non si può certo parlare di emergenza, disponendo Di Carlo di ampia scelta in questo settore del campo. Vignali, Acampora, Misic, Errasti, Sciaudone, in cinque si giocano tre maglie da titolare.
Se il centrocampo è il reparto più attrezzato di questa squadra da un punto di vista numerico, non si può dire la stessa cosa per la difesa, ma lo si sapeva. La squalifica di Postigo rilancia Valentini in coppia con Terzi, e su due piedi questo pare senz’altro un peccato, visto l’ottimo periodo di forma dello spagnolo. Tutti abbiamo però ancora negli occhi le immagini di Valentini all’Olimpico, quella partita sontuosa in cui non passò uno spillo dalla sua parte. Ecco, basterebbe il 60% di quel Valentini per vivere sonni abbastanza tranquilli.
Davanti rientrerà Catellani a regime quasi pieno, ma difficilmente troverà posto nell’undici iniziale. Si profila, per lui, una sorta di staffetta con Antonio Piccolo; l’ex Lanciano non è al meglio dal punto di vista fisico, ma appare giocatore ideale per far male al Livorno su quella fascia di appartenenza. Catellani quindi, e Ciurria, potranno essere preziose alternative a partita in corso, visto anche il forfait (l’ennesimo) di Kvrzic.
Calaiò sarà il terminale più avanzato, e tanti si aspettano da lui, come da Situm, una prova tangibile della propria forza. Giocatori che hanno nelle corde le caratteristiche ideali per fare la differenza, ma che ancora non hanno inciso adeguatamente nelle sorti di questa squadra. Ed è già passato tanto tempo.
Non sarà anticipo di primavera al Picco, sarà un San Valentino con clima british, ma il vero Picco in fondo non chiede altro per ritrovare l’amore e mostrare a chi viene da fuori la sua vera natura, il suo stile ruvido. Il suo vero volto.
Se poi, nel giorno degli innamorati, un arciere deciderà di vestire per un attimo i panni del cupido, tutto sarà più semplice; sempre di frecce si tratta. Direzione Alberto Picco.
