FOCUS – Tanto tuonò che piovve

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Tanto tuonò che piovve.
Scomodando una frase attribuita secoli fa a Socrate, in casa Spezia sono ore difficili, delicate, sul cui tetto improvvisamente s’è scatenata una piccola bufera dentro e fuori dal campo.

Potere dei risultati che non arrivano, di quell’illusione d’alta classifica immediata troppo presto svanita dopo la vittoria di Cittadella, potere di qualche difetto strutturale – vedi mancanza di un vero bomber – che in questo momento emerge senza pietà, formando una bolla di preoccupazioni forse anche più grande di quello che è in realtà.
Ma tant’è.

La conferenza stampa di Guido Angelozzi, oggi, ha sollevato perfino un problema intestino alla società di via Melara, un sasso nella scarpa che il dirigente siciliano ha da qualche mese, da quando, a detta sua, il Cittadella fece fuori lo Spezia ai Play Off per la “gioia” di qualche tesserato importante.
Su questo fronte si dovrà fare chiarezza al più presto, sarà un dovere di chi sta sopra ad Angelozzi cercare di capire la situazione ed allontanare definitivamente, se le accuse sono veritiere, coloro che remano o hanno remato contro in determinati momenti.

Sotto cotanto temporale, è evidente il grande problema derivante dalla mancanza di un bomber di razza, stante la situazione psico-fisica di Galabinov da un anno a questa parte.
Angelozzi, spalle larghe e qualche piccolo imbarazzo, si assume la responsabilità di questa lacuna ma, allo stesso tempo, difende a spada tratta la squadra e mister Italiano, convinto che basterà una vittoria per sbloccare una situazione di sfiducia che rischia di far male ad oltranza.
Tanto giusta quanto inevitabile, questa via, dato che Gennaio è ancora lontano dal venire e tutto si dovrà fare per raschiare ogni forza interna al gruppo.

Sta a mister Italiano inventarsi qualcosa, iniziare a rischiare Ragusa e Bidaoui, lavorare con grande profitto sulle lacune di Gyasi, valutare perfino l’inserimento dell’unico centravanti di ruolo disponibile attualmente, ossia Gudjohnsen.
Cosi come sarà opportuno, per il mister, rivedere, senza stravolgere, il posizionamento di una difesa che, per caratteristiche, rischia forse qualcosa di troppo giocando cosi alta in determinati contesti, contro certi avversari.
Perchè non si tratta di snaturare, ma di usare razionalità e sagacia tattica.

Buona parte della piazza è delusa, parlare di salvezza pare d’altro canto eccessivo, ma l’amarezza c’è, è palpabile, per questo inizio di campionato che tra limiti ed episodi negativi (vedi Pordenone e Perugia) ha tolto qualcosa a questa squadra in termini di classifica, oltre i propri demeriti.
Qualcosa che adesso andrà recuperato per strada, di riffa o di raffa, consapevoli che solo qualche risultato positivo potrà far lavorare con la serenità necessaria a far emergere le qualità di un gruppo giovane.

La piazza sarà vicina ai ragazzi, domenica, contro il Trapani.
Più di prima, oggi, sappiamo che la serie A è più un sogno che un obiettivo, e potrebbe non essere un male prenderne coscienza, sebbene un po’ in ritardo.
L’unica vera certezza oggi è data dall’appoggio della tifoseria, e sarà un bel ripartire per cercare di voltar pagina al netto di colpe, tempeste e regolamenti di conti.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.
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