A 14 giorni di distanza dall’ultimo turno di campionato, le aquile di Vincenzo Italiano sono pronte a fare ritorno sul terreno di gioco.
Ad aspettarli, non sarà certo la trasferta più agevole, perché all’Adriatico, ormai da tempo, lo Spezia fatica ad imporsi, al punto che per l’ultima vittoria bisogna risalire al novembre 2014, quando una doppietta di Nahuel Valentini permise agli aquilotti di sbancare il terreno abruzzese.
Tornando all’attualità, il Pescara di mister Zauri ha finora totalizzato 10 punti in 7 giornate, ritrovandosi a galleggiare a metà classifica.
Dopo un buon avvio, in cui toccò le 2 vittorie nelle prime 3 giornate, rispettivamente contro Pordenone (4-2) e Cosenza (1-2), il Delfino pare aver in seguito tirato il fiato, fermando l’allora capolista Entella, per poi perdere a Cittadella (2-1) e in casa col Crotone (0-3).
Nell’ultima giornata disputata, invece, i biancoazzurri han saputo rialzare la testa, andando ad imporsi sul campo del lanciatissimo Ascoli.
Per un totale di 3 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte.
Se in quest’avvio di stagione la fase offensiva abruzzese pare aver funzionato dignitosamente (con 11 gol all’attivo), discorso diverso, invece, andrebbe riservato alla difesa che, come nel caso dello Spezia, risulta ancora da registrare.
Infatti, numeri alla mano, i gol subiti da Fiorillo nelle prime 7 giornate sono già 12.
Come detto, altro andamento sta dimostrando l’attacco, che fa capo all’eterno Galano, già a quota 4 gol in campionato, e a Maniero, ancora a secco di gol.
Oltre che in loro, l’esperienza si riscontra anche in mezzo al campo, dove l’ex Foggia Busellato e lo spezzino-albanese Memushaj garantiscono tanta corsa e quantità.
In sintesi, una squadra organizzata, esperta, ma senza dubbio non irresistibile.
Più che badare al calibro dell’avversaria, allo Spezia servirà però cercare di ritrovare se stessa, prima che la classifica peggiori ulteriormente.
Occorrerà dunque rispondere alle 3 sconfitte consecutive già da domani all’Adriatico, campo ostico per quanto riguarda i precedenti, ma anche sfortunato, pensando all’infortunio della passata stagione di Mastinu.
Non possiamo che augurarci che i 14 giorni di sosta abbiano portato consiglio, buoni consigli, al mondo aquilotto, perché in qualche modo, prima o poi, queste benedette aquile dovranno pur tornare a spiccare il volo.
