[ot-caption title=”Il gol di tacco di Maggiore con la Juve al Viareggio – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/03/Il-gol-di-Maggiore.jpg”]
Alla gente di Spezia, in fondo, della partita di ieri sera dovrebbe fregare ben poco. Del suo esito, degli episodi, delle sfaccettature tattiche.
Ciò che dovrebbe restare nel cuore a tutti è quel che abbiamo provato nel pre-partita e nel post-partita, ripensando al centrocampo aquilotto di ieri sera.
Vignali e Maggiore assieme, forzatamente s’intende, ma insieme, titolari, 100% made in Spezia, affiancati uno all’altro su un campo difficile, in un momento delicato.
Se Vignali ormai lo conosciamo, dopo almeno un anno di frequenza regolare del campo da gioco, di Giulio Maggiore i non addetti ai lavori conoscono inevitabilmente poco, essendo alla sua prima esperienza in prima squadra dopo aver attirato su di se gli occhi di mezza Italia durante gli anni della trafila giovanile spezzina.
18 anni e geometrie da veterano, piazzato al centro estremo del centrocampo, pochissimi palloni sbagliati, voglia e forza per interdire, verticalizzazioni audaci. In una sola parola, personalità.
L’abbraccio prolungato tra Mimmo Di Carlo e Giulio, in campo a fine partita, sa quasi di promozione e premonizione, oltre che di acquisizione di nuove ed importanti stellette all’interno della truppa bianca.
La sua prestazione pare quasi il giusto seguito alla visita di qualche giorno fa del Patron Volpi al C.S. Ferdeghini, in cui il Presidente onorario ha ribadito con forza l’orgoglio e l’entusiasmo per i prodotti fioriti, o in procinto di fiorire.
Probabilmente, questa piazza, non saprà gustarsi fino in fondo questo aspetto che pare davvero epocale, per la nostra storia secolare.
Quante volte, negli anni, abbiamo rimarcato con sfiducia la mancanza di un adeguato apparato giovanile in grado di sfornare giocatori utili alla causa, magari protagonisti della causa stessa.
Non semplici comparse, non semplici panchine in giornate funestate da infortuni in prima squadra. Di quelli, ne abbiamo avuti, ma è sempre stato un passettino nel deserto.
Ecco perché, oggi, a parte le casse della Social Sport, dovremo sentirci tutti un po’ più ricchi.