[ot-caption title=”Vignali e Maggiore – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/12/Vignali-Maggiore.jpg”]
Dopo il pareggio interno col Frosinone non si calmano ancora gli animi per il gol annullato, per motivi sconosciuti, che ha negato la vittoria allo Spezia.
Sarebbero stati 3 punti giusti per tanti motivi: gioco, occasioni ed episodi. Ed anche importanti per la classifica e per la zona playoff.
Per capire cosa su pensa al di fuori dell’ambiente Spezia, in generale e nello specifico dell’accaduto, abbiamo intervistato Nicola Binda della Gazzetta dello Sport.
Ormai i punti di forza e di debolezza dello Spezia li conosciamo quasi a memoria. Ottima difesa, tralasciando i 4 gol presi con il Verona, e attacco poco pungente. Cosa serve a questa squadra per fare il salto di qualità?
“La continuità. Il ritmo è troppo spezzato, occorre una marcia più costante. E poi i gol: a una buona solidità difensiva, corrisponde un attacco poco prolifico, forse perché Granoche non ha ancora fatto vedere cosa è capace di fare“.
Come si dovrebbe operare nel calciomercato di gennaio?
“Un paio di ritocchi servono. Un’alternativa in più in difesa ci vuole. E davanti un attaccante esperto o un trequartista da 5-6 gol sarebbe il top“.
Lo Spezia é stato danneggiato col Frosinone. Ovviamente c’è rabbia perché riguardando l’azione é pulita e non si capisce l’annullamento della rete. Trova qualche giustificazione alla scelta di Minelli?
“Assolutamente no. Secondo me è stato il guardalinee Bottegoni (quello del lato panchine) a segnalare un fallo di mano di Piu, che tocca la palla prima di Terzi. Ma l’arbitro ha preso un abbaglio, perché di falli di mano non ce ne sono stati“.
Dopo anni di giocatori dai nomi importanti, la società ha deciso di puntare sui giovani. Potrebbe rivelarsi una scelta giusta per il futuro?
“E’ stata la scelta che hanno fatto tante squadre, direi tutte a parte quelle scese dalla A e quelle salite dalla Lega Pro. Far quadrare i conti è un gesto apprezzabile, anche se ovviamente i tifosi vorrebbero vedere sempre squadroni competitivi. Purtroppo gli anni dei presidenti magnati sono finiti“.
Giulio Maggiore, classe 1998, é già un leader. Cosa pensa del ragazzo? É presto per dirlo o si intravede già dove può arrivare?
“E’ presto. Credo che Di Carlo lo stia dosando a dovere, sarebbe grave bruciarlo. Lui, Vignali e altri sono il futuro dello Spezia, un patrimonio giovanile che pochi altri possono vantare“.
Le tre favorite per la promozione e le quattro squadre che rischiano la Lega Pro.
“Molto difficile dirlo, visto l’equilibrio generale. Credo che Verona e Frosinone possano risalire in A, la terza è un bel mistero. In coda vedo male Trapani, Avellino, Latina, Ternana, Pro Vercelli e altre: anche qui si deciderà tutto all’ultimo“.