Ci vide lungo – ma guarda un pò – Guido Angelozzi quando a fine estate, per ottemperare alla mancanza di un centravanti di livello, disse che al problema del gol ci avrebbe pensato anche Antonino Ragusa.
Disse, il Direttore Generale, che l’attaccante ex Cesena e Sassuolo, ma per diversi anni sotto contratto col Genoa, può ricoprire degnamente anche il ruolo di centravanti, come avvenuto in sparuti casi durante le scorse stagioni.
Antonino Ragusa centravanti non è, però con i suoi 7 gol fino a questo momento è il goleador di Vincenzo Italiano.
Non male per uno che gioca sempre al servizio della squadra.
Una scommessa più per un discorso fisico che di talento, non essendoci affatto dubbi riguardo a quest’ultimo aspetto: tanta serie B e quel po’ di serie A alle spalle, stagioni da protagonista, spesso un fattore per questa categoria, uno che è stato diverse volte avversario temuto – e qualche volta letale – delle aquile.
Uno seguito per anni da queste parti, da diversi direttori sportivi, uno che però è sempre risultato inarrivabile vista l’ascesa del valore del suo cartellino ed il parallelo ridimensionamento dei costi del club di via Melara.
Il classe ’90, nativo di Messina, veniva da un brutto infortunio patito durante la stagione scorsa a Verona: rottura del legamento crociato del ginocchio destro e sei mesi di stop, da dicembre 2018 sino a fine stagione.
Il Direttore Generale sfrutta quindi il momento di “dubbio” del Verona, nel frattempo promosso in massima serie, per strappare un prestito e portare in riva al golfo un giocatore che, se integro, sa essere un’arma in più per qualunque squadra in questa categoria.
Un attaccante che conosce bene, il dirigente siciliano, avendolo portato a Sassuolo nel 2016 dopo la bella esperienza a Cesena condita da 9 gol e 8 assist proprio nell’anno in cui, lo Spezia di Mimmo Di Carlo, sbancò il “Manuzzi” ai Play Off con la rete decisiva di Postigo nei minuti finali.
Sette gol in questa stagione, dicevamo, tra cui una doppietta, purtroppo sfortunata, a Pisa, in un derby perso beffardamente ma del quale poteva risultare autentico mattatore. L’avrebbe meritato.
Tutte reti di buona fattura, da giocatore che sa essere freddo quanto basta sotto porta, indipendentemente dal ruolo ricoperto.
Ogni dubbio di natura fisica è stato dissipato, il giocatore è quello che conoscevamo da avversario, ottima gamba, grande personalità e spirito di sacrificio, autentico grimaldello per il gioco di rimessa.
Giocatore intelligente, sostanzioso, che non ruba l’occhio ma sa essere prezioso come pochi nelle due fasi.
Salta le ultime gare per un fastidio muscolare di non particolare gravità che lo relega, però, ai box nelle ultime settimane di campionato.
Il tempo di farsi apprezzare, però, non è mancato, e qualora il campionato dovesse riprendere Vincenzo Italiano potrà contare sul suo prezioso recupero, sulla sua esperienza, dote indispensabile all’interno di un gruppo cosi giovane e motivato.
Poi, in sede di mercato, è probabile che Guido Angelozzi voglia fissare un appuntamento col Verona per discutere del suo cartellino, di una sua riconferma.
Ma tutto questo appartiene, ahi noi, ad un mondo soltanto immaginario.