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Da più parti, da più canali, si fa largo l’ipotesi dell’addio di Mimmo Di Carlo alla panchina dello Spezia.
L’addio di un ulteriore progetto, dunque, l’ennesimo ormai di questa società che, se da una parte può vantare una buona continuità di risultati in questi anni di cadetteria, dall’altro è alla disperata ricerca della formula magica per vincere. Alla ricerca del progetto vincente.
Dal vertice che ad ore vedrà impegnati il Patron Gabriele Volpi e la parte più importante della società aquilotta, si conosceranno le nuove linee guida, le poltrone che resteranno vacanti e quelle riconfermate. Probabilmente a stretto giro di posta si avranno già i primi nomi importanti, quelli che riguardano, cioè, il nuovo Direttore Sportivo e lo staff tecnico che da luglio, a Pontremoli, prenderà le redini del comando di una nuova avventura.
La scelta forse più razionale sarebbe stata la riconferma del tecnico di Cassino.
Non si discute una certa altalena di risultati e qualche scelta non fortunata nel momento clou della stagione che certo non giocano per lui, è però indiscutibile l’impronta della sua mano dentro e fuori dal campo, del suo ordine, della sua disciplina, della cura dei dettagli.
Con la sua riconferma, basterebbe ritoccare con decisione un reparto offensivo che è stato la spina di questa annata, il reparto che ha tradito Di Carlo, maestro invece in quella che è l’organizzazione difensiva. Fattore non da poco.
Si andrebbe quindi sul sicuro puntando sulla strada della continuità, correggendo i difetti dell’attuale rosa, colpe non sempre imputabili all’attuale mister, semmai ad altri uffici.
Ballano tanti nomi in queste ore, tecnici più o meno esperti, più o meno interessanti. Dalle rivelazioni Gallo e De Zerbi, a gente ormai di categoria seppur giovani come Bucchi e Oddo, fino a quello che è il nome più suggestivo, probabilmente anche quello più forte da giocarsi poi sul campo, e cioè Andrea Mandorlini.
Un nome, quest’ultimo, che potrebbe improvvisamente riportare entusiasmo, senza stare qui a spiegare il perché ed essendo certi che anche il calcio, in fondo, sia materia romantica che ha bisogno talvolta di sospiri profondi ed inattesi.
Senza contare che in questa categoria, uno come lui è certamente un fattore, se messo nelle condizioni di poter scegliere almeno una parte della rosa con le caratteristiche giuste per il suo calcio.
Sono ore roventi anche in questo senso.
Corteggiamenti, auto-candidature, bozze di nuovi progetti, ed un’unica certezza grande quanto una casa: il nostro settore giovanile diventato ormai protagonista a tutti gli effetti in campo nazionale, serbatoio sicuro dal quale attingere linfa preziosa.
Anche di questo si dovrà tener conto.