Il giorno dopo – La nuda e cruda realtà di quell’obiettivo

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[ot-caption title=”Matteo PessinaFoto Ezio Tassone” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/10/Pessina.jpg”]

E’ vero, probabilmente qualcosa di poco chiaro è successo questa estate, in sede di campagna acquisti.
Per lo meno valutandone una parte, relativa a quei giocatori d’esperienza e di personalità che devono prendere per mano una squadra.

Se da una parte il reparto difensivo abbonda di un certo tipo di giocatori “di categoria”, integri e subito utilizzabili, il centrocampo vede più di un’incognita in questo senso.
Un pò per scelta, un pò per obbligo, Fabio Gallo nelle ultime settimane ha dato le chiavi in mano alla coppia di Under Pessina e Maggiore, con l’eccezione della partita di Cesena, dove Bolzoni trovò posto dal primo minuto vista l’assenza di Pessina.
I due ragazzi hanno il potenziale per poter stare nel calcio che conta, ancora però non hanno quella personalità necessaria per reggere fisicamente, e a tratti mentalmente, un centrocampo che deve fare anche della sana battaglia, come richiede questa categoria.

Juande è stato gradito ritorno, ma tutti gli addetti ai lavori nutrivano perplessità circa la sua integrità fisica, la sua tenuta atletica.
L’errore, forse, è stato quello di aggiungere allo spagnolo altri due giocatori vittime negli ultimi anni di acciacchi fisici di vario genere, anche pesanti, ossia Giorgi e lo stesso Bolzoni. Giocatori low cost, certo, che hanno un passato anche importante, ma che gioco forza non garantiscono presenza e guida costante, ciò di cui avrebbe naturalmente bisogno il reparto più importante della squadra.

In questo senso pesa molto l’addio di Djokovic, non rimpiazzato da un giocatore di egual carisma, tecnica e personalità, per quanto differente possa essere il sistema di gioco di quest’anno rispetto a quello dello scorso anno.
Se a questo si aggiunge un Acampora evanescente e tutt’altro che in crescita, quasi lontano parente del giocatore che prestammo al Perugia una stagione fa, il dado è tratto: c’è talento ma poca sostanza nella zona nevralgica del campo, in attesa di qualche step di crescita.

La delusione e la frustrazione di una parte della tifoseria è dovuta all’illusoria vittoria contro il Bari, seguita dall’acquisto in pompa magna di Alberto Gilardino; quella vittoria proiettò l’ambiente in uno stato di ottimismo giustificato, quell’acquisto rinforzò ogni tipo di ambizione, per quanto mai si sia perso di vista l’obiettivo salvezza.
Forse più scaramanticamente, che per convinzione, ma quello resta l’obiettivo. Che, bisogna anche ricordarlo, era l’obiettivo della Spal lo scorso anno, o del Crotone due stagioni or sono.
Queste due sconfitte consecutive, giunte contro avversari tutt’altro che irresistibili, sono quanto di più duro da digerire.

Se qualcuno dovrà pagare, e ci auguriamo di no data la crescita della società sotto diversi punti di vista, presto o tardi pagherà, se qualcosa a gennaio ci sarà da fare, Volpi probabilmente lo farà, maledicendo magari il ritardo.
Ora però è il momento di supportare con tutto l’amore possibile questa maglia, questi ragazzi e questo mister, anch’egli certamente desideroso di dare una risposta a quelle critiche costruttive che riguardano l’atteggiamento generale della squadra legato a determinati momenti delle partite.

Una certa timidezza nella voglia di riprendere in mano la partita di ieri, con tre cambi ancora a disposizione, ed un avversario che pareva rilassatosi dopo il pareggio, poteva indurre prima a qualche cambio, perfino ad un cambio di atteggiamento tattico.
Il coraggio di rimescolare le carte ed azzerare quel tepore che era diventato pesante.
Con una dose maggiore di freschezza in mezzo al campo, ed un cambio pesante davanti, si poteva forse riprendere in mano la partita negli ultimi 25 minuti. Prima del loro 3-2.

Sabato, al “Picco” contro il Perugia, ci sarà da strappare punti pesanti, perché da ieri siamo tutti convinti che quell’obiettivo sbandierato in estate, è diventato nuda e cruda realtà.
Può far bene a tutti esserne coscienti, al di la dei sogni nascosti e delle legittime aspettative di ognuno.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.
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