[ot-caption title=”” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2017/11/avversaria-brescia.png”]
Sogni di gloria o mera illusione? In tanti a Brescia si stanno chiedendo quale sarà il futuro delle Rondinelle dopo l’acquisizione da parte dell’eccentrico Cellino.
Quello che al momento è certo è che l’ex Patron di Leeds e Cagliari ha già lasciato il segno, esonerando un Boscaglia sulla graticola già prima dell’inizio del campionato e chiamando dalle parti del Rigamonti Pasquale Marino, reduce dalla mancata promozione con il Frosinone.
Una decisione che al momento non sembra aver impresso la svolta augurata, visto e considerato che le prime sei uscite hanno portato sette punti, frutto di due vittorie, altrettante sconfitte e un pareggio, conquistato nell’ultima gara di Carpi.
Se consideriamo infatti i 10 punti raccolti da Boscaglia sino ad ottobre, conditi da alcune ottime prestazioni come quella di Parma, sorge spontaneo chiedersi il perchè di un licenziamento così facile, anche se, notoriamente, il rapporto allenatori – Cellino ricorda tanto quello tra un vegano e un cacciatore.
Fisiologico inoltre che la squadra abbia dovuto adattarsi ad un nuovo sistema di gioco, quel 3-4-1-2 offensivo tipico dell’ex tecnico di Catania, Udinese e Vicenza: una scelta che al momento sta regalando alti e bassi, a testimonianza della quattordicesima posizione attualmente ricoperta dai bianco – azzurri e da un attacco che, dopo quello aquilotto, è il più sterile del torneo.
Rosa giovane, dall’età media di 23 anni, il Brescia rappresenta ad oggi un classico cantiere a cielo aperto, ricco di buone intenzioni, ma al tempo stesso di incognite: la sensazione è che, salvo clamorose svolte, i lombardi dovranno lottare per la salvezza, per poi programmare più serenamente un futuro auspicabilmente roseo e con maggiori certezze.