[ot-caption title=”Raffaele Palladino – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2018/02/Palladino-1.jpg”]
Chissà che lo Spezia del futuro non sia realmente nato ieri sera. Un tabù finalmente sfatato, una pioggerellina trasformata in coriandoli, mille e passa tifosi spezzini finalmente festanti lontano dal “Picco”.
Lo Spezia del futuro, scrivevamo ieri prima della partita e ribadiamo oggi, quello che costruisce l’azione del gol col fante Maggiore e con un mostro di talento ed esperienza come Palladino.
Un ’98 e un ’84, nel mezzo 14 anni in cui si legge chiaramente il mix calibrato di gioventù ed esperienza che guida la nuova politica societaria.
Questo, più di ogni altro, è lo Spezia del futuro, giovani di grande talento e senza “tremori” alle gambe, affiancati da gente che per esperienza e personalità può dare del Tu alla categoria, guidando anche i loro compagni più giovani verso una “primavera in anticipo” della loro carriera.
Sotto gli occhi del Patron Volpi, proprio Raffale Palladino condensa, nel mezzo di pause probabilmente ancora fisiologiche, alcune giocate importanti, tra cui quella decisiva; ecco, proprio ciò che si imputa a Mastinu, la mancanza dell’ultimo passaggio, della lucidità che “uccide” in area di rigore, non appartiene all’ex Genoa.
Una triangolazione sublime, un taglio in area di rigore, un assist tutt’altro che banale per l’accorrente Giulio, ed ecco che “ti spacco” la partita.
Questo è tutto ciò che vogliamo da questi giocatori, dal loro talento.
Lo Spezia del futuro forse è davvero nato ieri sera, senza apparenti stelle nel cielo – dato il clima – ma con qualcosa di più solido tra le mani e nei pensieri.
Quando Mora acquisirà fiducia e nuova confidenza con la categoria, quando Pessina tornerà ai suoi livelli e Gilardino potrà calcare il campo con una certa continuità, sarà primavera o dintorni; ci sarà tutto il tempo per fare le cose in grande, confidando, nel frattempo, in qualche gol degli attaccanti, unica vera macchia di questa stagione.