Un urlo liberatorio quello di Giulio Maggiore, un urlo per sfatare il tabù trasferta, ma se vogliamo anche per lanciare lo Spezia di nuovo più in alto, a giocarsela per le posizioni che contano.
Ma anche un urlo che apre la strada ai giovani di casa nostra, per ribadirne la crescita, necessaria per vedere il futuro con ottimismo e fiducia.
Loro saranno la base da cui non si dovrà prescindere, il patrimonio che, assieme all’impegno costante ed appassionato del patron Volpi, consentirà di non porsi traguardi.
Maggiore che con Pessina, il punto fermo Bolzoni ed i nuovi arrivati Mora e De Francesco, senza dimenticare le geometrie di Juande, vanno a rilanciare un centrocampo che nel girone d’andata era stato spesso il reparto che aveva faticato di più.
Maggiore scelta di elementi pronti e qualitativamente tutti molto preparati, nonché duttili, per far fronte al gran finale del torneo, una lunga serie di sfide che vedrà protagonista il Picco per 10 volte, mentre per altre otto la squadra volerà nuovamente in trasferta.
Non è mancata però sul sintetico rivierasco la solita prestazione di livello del reparto difensivo, che si è compattato specie dopo il vantaggio, mostrando anche qualità nei rincalzi, dotati della giusta dose di esperienza.
Per Filippo De Col anche sei punti di sutura sulla fronte, in quello che è stato lo scontro più contestato da parte chiavarese, ma del quale alla fine porta i segni il difensore spezzino, costretto a lasciare il campo.
Anche se a Chiavari la squadra è riuscita comunque a portarsi a casa la seconda vittoria di questa stagione lontano dal proprio Stadio, anche se in realtà a sentirsi nella serata piovosa e fredda del Comunale, sono stati certamente di più gli spezzini.
Più di mille, non solo in Curva ma anche negli altri settori, la presenza spezzina è stata massiccia, trascinando la squadra al successo.
Ora si torna al Picco, con l’occasione da non fallire di superare il Venezia in classifica, per avvicinarsi ancor più a quota 50…