Lo Spezia che ancora una volta è costretto a leccarsi le ferite dopo gli infortuni pesanti di Marchizza e Capradossi, trova a Cremona però anche un valido motivo per tornare a sorridere, ossia il recupero di Matteo Ricci, oltre a quello di Di Gaudio.
Eccolo, finalmente, il nostro centrocampo al completo.
Chi si è alternato nel ruolo di regista in queste settimane l’ha fatto sempre con rendimenti importanti, spirito di sacrificio e, certamente, più forza che geometria: Bartolomei ed Acampora non sarebbero neanche registi inventati, anzi, è che Matteo in questa categoria ha pochissimi rivali da un punto di vista tecnico, della visione di gioco e di quella sempre lucida e brillante interpretazione del ruolo.
Il suo ritorno in campo a Cremona ha coinciso col momento di maggior forcing delle aquile, lui che più degli altri ha il grande pregio di mandare a vuoto la pressione avversaria giocando di prima o comunque con grande rapidità, distribuendo gioco a ritmo sempre elevato.
Minuti importanti alla ricerca di una condizione fisica quanto meno accettabile, per questo rush finale bollente che servirà anche come trampolino per raggiungere i Play Off con più minuti possibili nelle gambe.
Domani sera contro l’Entella al “Picco” mister Italiano potrebbe addirittura pensare di iniziare con lui dal primo minuto; se non sarà cosi ci sarà comunque la possibilità per lui di aumentare il minutaggio rispetto a Cremona.
Mister Italiano che domani, finalmente, avrà più scelte e maggiori alternative in mediana, col rientro anche di Giulio Maggiore dalla squalifica.
Una condizione, questa, indispensabile per cercare di mantenere quel minimo di freschezza fondamentale per affrontare le ultime curve di una stagione incredibile.
La sensazione è che Acampora possa tornare nuovamente prezioso nel ruolo di mezzala, lui che appare come il giocatore più in forma e col piede maggiormente caldo, nel contesto di una squadra che deve al più presto, con qualunque interprete, ritrovare la via del gol.
Mentre qualche segnale importante la piazza lo attende anche dal suo figliol prodigo, quel Giulio Maggiore che dalla ripresa del campionato raramente è apparso sui suoi standard pre-covid, standard che facevano presagire ad una definitiva consacrazione verso l’alto.
Chissà che il turno di riposo possa questa volta toccare ad un encomiabile Bartolomei, colui cioè che un pò in tutte le zone del centrocampo tira una carretta sempre più ridotta all’osso nella zona nevralgica.
Una stagione top per lui, un giocatore di sicuro affidamento, ad alto rendimento, con tempra ed esperienza tali da permettergli anche una funzione da leader in campo, al pari di Luca Mora, un altro che a suon di chilometri e di voce in campo sprona tutti a tenere alto il livello di concentrazione. Di “fame”.
Parliamo di centrocampisti che negli ultimi anni hanno dimostrato di saper trovare anche con buona disinvoltura la via del gol.
Sta un pò tutto qui il più bel motivo, oggi, per distogliere l’attenzione dal pensiero funesto di un doppio infortunio pesante in chiave difensiva, che priverà lo Spezia dei suoi due difensori più forti e più in rampa di lancio.
Poi, la davanti, c’è Di Gaudio, l’uomo dei “momenti decisivi”, delle promozioni in serie, uno di quelli in grado di badare al sodo negli ultimi metri, quando conta. Personalità comprovata.
C’è da dare tutto domani sera. Un’altro passo verso la meta, un passo che avrà bisogno della cattiveria più feroce nei pressi dell’area di rigore avversaria o, come disse qualche giorno fa Luca Mora, di maggiore “furbizia” e lucidità. Perchè no.
Vale tremendamente tutto, ora più che mai.
