Un esordio amaro, ma allo stesso tempo bellissimo.
Vedere quelle maglie bianche tra le scritte Serie A è già di per se una cosa inusuale ma straordinaria, vederle segnare il primo gol della storia nel massimo campionato, è stato quasi un sogno.
Quel primo tempo finito in parità pur con la sofferenza che ci si aspettava è già motivo di soddisfazione, per una squadra che resta un cantiere aperto e con assenze pesanti.
Il Sassuolo gioca a memoria, ha elementi di grande spessore, è insomma uno di quegli avversari che se ne perdi le misure vai in grossa difficoltà.
E’ successo tutto questo dal minuto 64 in poi, da quando Caputo ha infilato Zoet su rigore.
Li è venuta fuori la dura legge della Serie A, quella che non ti perdona se perdi per un attimo la lucidità, il controllo del campo.
Il resto è conseguenza, anche se la traversa di Galabinov e lo spunto di Farias, potevano rendere meno amaro il boccone.
Per Vincenzo Italiano ci sarà tanto lavoro da fare, ma ora l’organico si va completando così come la possibilità di plasmare la squadra in allenamento.
E’ piaciuto però l’atteggiamento, è piaciuta la voglia di non essere comprimari, è piaciuto quel pressing alto, quel provare a limitare un avversario avanti anni luce nell’amalgama.
Sarà una settimana difficile, ci sono altre due gare, prima Udine, poi Milano con i rossoneri.
Ci vorrà pazienza, bisognerà aspettare tempi migliori, tutto quello che verrà di buono sarà da prendere e mettere da parte per il futuro, anche se i risultati non dovessero sorridere.
Siamo in un altro mondo, godiamocelo…
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