[ot-caption title=”Ardemagni e Catellani tra un mare di maglie rosse – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/09/Ardemagni-e-Catellani-tra-i-rossi.jpg”]
Non aveva ancora toccato un pallone in 46 minuti, Chichizola.
Non ha fatto neanche in tempo a battere la ripresa del gioco a centrocampo dopo il gol di Bianco, lo Spezia, che arrivano beffardi i due fischi del sig Candussio per decretare la fine del primo tempo.
Avrebbe ammazzato un toro questo epilogo di primo frazione, ed infatti, lo ha ammazzato.
Si spiega anche cosi la dura realtà della serie B che per la prima volta, quantomeno, siamo certi di affrontare col giusto piglio e la giusta determinazione.
Per lunghi tratti del primo tempo era forte la consapevolezza di “esserci“, con quella pressione costante, quel buon giro palla mai troppo fine a se stesso e sempre alla ricerca di sbocchi laterali, l’elevata intensità della manovra, quella grinta con cui si mastica l’erba che è la stessa delle due precedenti partite casalinghe.
Poche occasioni, ma partita saldamente in mano contro un avversario costretto nella propria tre quarti a randellare o a spazzare.
Peccato!
Quel piccolo sogno – o forse più un piccolo capriccio – che un po’ tutti avevamo, di ritrovarci oggi in testa alla classifica, si è infranto, e in faccia non ci resta che la dura realtà.
Sconfitte come questa possono far male a squadre senza una vera identità e senza lo spirito giusto all’interno e all’esterno del gruppo, mentre possono rinforzare squadre che hanno un’anima e che sono supportate da un ambiente che ci crede.
Potrebbe essere questo il caso nostro.
In questi giorni alcuni detrattori usciranno nuovamente allo scoperto, il sale del calcio è anche questo.
Il vero gol dello Spezia però non è stato quello realizzato da Catellani su rigore allo scadere, ma il costante applauso di un pubblico che si rivede, anche nella sconfitta, nella propria squadra.
Quasi non ce lo ricordavamo e probabilmente, in questo modo, risulterà più facile voltare pagina e pensare alla prossima partita.