Cinque gare, sette punti e tanti rimpianti, ma le potenzialità ci sono

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[ot-caption title=”Lorenzo Lollo e Josip Brezovec, vecchi e nuovi guerrieri – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/09/Brezovec-e-Lollo.jpg”]

Nel computo di ogni analisi possibile dopo le prime 5 giornate di campionato, è impossibile non inserire anche quelli che sono i rimorsi che fin qui ci hanno accompagnato e che pesano molto sull’esito di ogni partita, e di quella che può essere la classifica a questo punto dell’anno.

5 partite, 3 rimorsi. Grandi come una casa.

A Varese pesa come un macigno quell’errore grossolano di Chichizola su un tiro dai 25 metri parabilissimo, cosi come pesa quel rigore fischiato ai padroni di casa, dopo aver agguantato il pareggio e la conseguente consapevolezza di poterla andare a vincere, visti anche i cambi operati dal mister.

Ricordiamo, Cisotti e Ardemagni, entrati ottimamente in partita durante quel secondo tempo in cui la vittoria sembrava poter essere alla portata.

Più di tutto, però, pesa quel palo colpito da Ardemagni su appoggio a colpo sicuro in porta a portiere battuto, ma sulla cui traiettoria beffardamente si è trovata la schiena di Cisotti, facendo carambolare la palla sul montante.

Qualcosa di incredibile.

L’inizio di stagione amaro di Ardemagni è iniziato proprio da lì, dopo quel gol fatto, che non ne ha voluto sapere di entrare in porta.

Potremo inserire anche l’episodio del rigore non fischiato a Catellani nella stessa partita, 5 minuti dopo la concessione del rigore al Varese.

Il secondo grande rimorso si chiama Avellino, e qui la sfortuna c’entra poco con Ardemagni.

Superiorità numerica, rigore ed altre ghiotte occasioni fallite di un niente che avrebbero chiuso la partita e portato tre punti d’oro su un campo difficile.

Non c’è altro da aggiungere, Avellino è stato probabilmente il rimpianto più grande, più evidente, che brucia ancora.

Il terzo rimorso è quel gol di Bianco all’ultimo secondo del primo tempo della partita col Carpi, senza avere neanche il tempo di un’immediata reazione ed anzi ritrovandosi negli spogliatoi a domandarsi per quale motivo ti trovavi in svantaggio, dopo un primo tempo controllato estremamente bene e contro un avversario sempre scorbutico.

Quel gol di Bianco ha girato una partita che nel secondo tempo sarebbe stata molto diversa, avrebbe assunto connotati del tutto differenti.

C’è chi dice che durante una stagione intera gli episodi a favore e a sfavore si compensano, ma non è cosi.

Questi, adesso, sono tutti punti persi che pesano o peseranno, speriamo solo non troppo.

Il tutto sta a dimostrare che questa è una squadra che c’è, che per un nulla non è partita a razzo e non si trova affiancato al Perugia.

Ma la potenzialità è grande, la quadratura è in progressiva crescita, e i gol arriveranno non appena Giannetti tornerà in campo ed Ebagua e Ardemagni torneranno a fare il loro mestiere.

Questione di qualche settimana, fisici che richiedono tempo e manovra d’attacco ancora da perfezionare ma che lascia intravedere trame interessanti e diverse dal passato.

Da Modena dovremo iniziare a riprenderci quello che ci spetta.

Con la memoria rivolta ai play-off dell’anno scorso.

C’è tanta voglia di Spezia in questo primo mese di campionato, c’è tanto Spezia ancora negli occhi dopo le prime partite.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.
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