[ot-caption title=”Nenad Bjelica e Josip Brezovec – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/09/Bjelica-e-Brezovec.jpg”]
Un brusco risveglio.
Questo è quello che ci tocca dopo la sconfitta di Modena, in uno di quegli stadi e contro una di quelle squadre, con le quali è destino sbatterci contro.
Dopo questi 90 minuti è facile lasciarsi prendere dalla delusione e dall’amarezza, buttare all’aria gli entusiasmi fino a qualche ora fa ancora vivi e saldi.
Lo Spezia non è sceso in campo oggi, e tutte le migliori convinzioni di questo primo mese di campionato subiscono un brusco stop.
Un passo indietro, forse due, e la speranza in fondo che si tratti solo di una partita nata e finita malissimo, senza mordente, senza gioco.
Certo, viene da chiedersi il perchè.
Perchè quel centrocampo in balìa del centrocampo avversario, perchè neanche un tiro in porta.
Così come successo a volte lo scorso anno in alcuni stadi, probabilmente anche oggi, agli spettatori di Modena, non sembrava vero passeggiare quasi sopra ad una squadra che sulla carta ha le potenzialità per far paura a tutti, in tutti gli stadi.
Una sconfitta chiara e netta che fa male, perchè arriva inaspettata a dare uno schiaffo a tutte quelle sensazioni positive che la piazza intera stava coltivando.
Perdere a Modena ci può stare, come ci poteva stare la sconfitta contro il Carpi. Ma non cosi.
C’è la sensazione che tutti noi, società, staff tecnico e tifosi, dobbiamo forse ancora imparare a capire e interpretare la serie B.
Novellino anche oggi ci ha dato una lezione non tanto di calcio quanto di “tattica” e di spirito, con una squadra che sulla carta vale qualche milione di euro in meno dello Spezia è riuscito ad imbrigliare ogni nostro tentativo di manovra con quello che sembrava essere una buona dote dello Spezia di quest’anno, e cioè il pressing, la pressione costante sul portatore di palla.
E la cattiveria agonistica.
Mister Bjelica dovrà iniziare ad operare delle scelte precise, ci sarà anche, probabilmente, da rinforzare il centrocampo nella zona centrale a livello di schieramento iniziale.
Troppe partite, in serie B, si decidono a centrocampo ed è un lusso permettersi un reparto a due in mezzo con Sammarco (o Juande, due registi) più Brezovec, anche perchè Cisotti è un attaccante e Culina è un altro giocatore più offensivo che di ripiegamento.
Questo è un errore che è stato commesso anche durante quasi tutta l’annata scorsa, quando spesso non riuscivamo a “tenere” proprio a centrocampo.
Ci sono partite che non ti perdonano questo tipo di atteggiamento e il mister dovrà tenerlo presente, dovrà ragionarci su.
In settimana occorrerà recuperare fiducia ed il mister dovrà essere un buon psicologo per ricaricare al più presto le pile a livello fisico e mentale.
Gli alti e bassi in questa piazza sembrano all’ordine del giorno da tre anni a questa parte, la tifoseria è temprata e basterà poco per risollevare ancora l’entusiasmo.
Ma se c’è un regalo che tutti si aspettano è la continuità di rendimento e di risultati – questa sconosciuta – che non abbiamo mai incontrato da quando abbiamo rimesso piede in serie B.
Tra sette giorni arriva la capolista, probabilmente non poteva capitare occasione migliore per riscattarci.
