A Modena una brutta sconfitta, ma è giusto già iniziare la caccia alle streghe?

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[ot-caption title=”La squadra scesa in campo a Modena – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/10/la-squadra-a-Modena.jpg”]

E puntuale, come dopo ogni minima aria di crisi, ecco spuntare le più disparate cause circa la battuta d’arresto di Modena.

Perché di questo alla fine si tratta, di una brutta prestazione, ma comunque la prima di questo primo mese di campionato.

C’è chi tira in ballo le responsabilità di Chichizola, i limiti del reparto difensivo, le carenze di una mentalità ancora da costruire, la sterilità del reparto offensivo, e in ultimo l’assenza di una figura importante come il preparatore atletico, associando a ciò, il conseguente calo fisico mostrato a Modena.

Il calcio è materia opinabile più della vita stessa, e nei momenti di sconforto sbucano puntuali quelle streghe – delle quali Angelozzi in conferenza stampa, ha smentito la presenza – pronte a occupare un intero ambiente che si stava ritrovando dopo anni un po’ confusi e non goduti mai realmente in pieno.

Le capacità di Chichizola non possono dipendere da una papera alla prima giornata e da due tiri finiti in rete passando per l’incrocio dei pali, il reparto difensivo fino al 46esimo minuto di due partite fa mostrava buona solidità, pur nella consapevolezza di dover crescere molto e di dover, forse, trovare altri interpreti (vedi Piccolo).

La mentalità di questa squadra, per quel poco che si poteva intuire, è stato il primo pregio di cui questa piazza si è innamorata fin dall’inizio, innamoramento durato per tutto il primo mese della nuova stagione.

Il reparto offensivo è effettivamente la vera nota dolente, eccezion fatta per lo stato di grazia di Catellani, di questo inizio di stagione in cui ci aspettavamo dalle nostre bocche da fuoco senz’altro molto di più.

Reparto che ha ampi margini di miglioramento e che potrebbe esplodere in positivo da un momento all’altro, visti anche alcuni rientri molto importanti.

Resta da valutare l’assenza della figura del preparatore atletico, situazione creatasi dietro preciso volere di mister Bjelica.

Si sollevano dubbi circa l’utilizzo esclusivo, negli allenamenti, del pallone e la conseguente mancanza di parte atletica riguardante il “fondo“, dimenticandoci che altri grandi allenatori in Europa, uno su tutti Josè Mourinho, lavorano da anni, e con ottimi risultati anche dal punto di vista atletico, con questo metodo.

Si cura l’intensità e il ritmo, con la palla però sempre presente tra i piedi dei giocatori.

Resta da vedere quanto, nella serie B italiana, ci si possa permettere tutto questo, anche se di certo il livello di corsa e di intensità è ormai simile in ogni campionato del mondo.

Forse semplicemente dovremmo imparare, dal primo dei tifosi all’ultimo dei giornalisti, ad avere più pazienza, quella pazienza che a caldo nessuno di noi riesce a trovare e a dispensare agli altri.

Prendiamoci ancora qualche settimana prima di pensare di buttare tutto all’aria e intanto, lasciamo le streghe alle loro scope.

Dennis Maggiani
Dennis Maggiani
Nato a La Spezia, laureato in Scienze giuridiche, Istruttore qualificato di Scuola Calcio, ex Osservatore del Settore giovanile dello Spezia Calcio. Dal 2015 redattore di Spezia Calcio News Quotidiano.

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