[ot-caption title=”La Curva Ferrovia” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/08/Curva-Ferrovia1.jpg”]
Spezia – Perugia: 14 punti per gli umbri, la metà per i padroni di casa.
Tre sconfitte per gli aquilotti, zero per la sorprendente neo promossa.
Cinque gol messi a segno e sette incassati da una parte, contro gli otto gol fatti e tre subiti dall’altra.
Un allenatore in difficoltà ed un altro sulla cresta dell’onda.
E infine un pubblico rammaricato contrapposto ad un altro sognante.
Se volessimo fermarci a questi dati, Spezia – Perugia sembrerebbe una partita dal risultato già scritto; eppure si sa, il calcio, materia alquanto strana, è capace di sovvertire in soli novanta minuti pronostici e aspettative.
Di certo la condizione psicologica sarà un fattore determinante per decidere le sorti del match del Picco, ma anche anche la rabbia, la voglia di riscatto, ma soprattutto la paura di non sprofondare nei bassifondi saranno decisivi.
Questo l’augurio di una piazza che non meno di due settimane fa, prima dell’anticipo casalingo contro il Carpi, sognava di agganciare in vetta proprio il Perugia.
A ridimensionare però la gloriosa tabella di marcia sono state le due brucianti sconfitte consecutive contro Carpi e Modena, che hanno di fatto messo in discussione, dopo solo sette giornate, il progetto delle Aquile.
Ed è proprio questo l’errore più grosso che una piazza ormai matura come Spezia non può più permettersi: ciò che servirà soprattutto ai ragazzi di Mister Bjelica sarà l’appoggio del proprio pubblico, vero e proprio salvagente di scorta in un momento non certo semplice.
I prossimi novanta minuti dovranno essere infatti affrontati da quello che è di fatto il dodicesimo uomo in campo con la consapevolezza aristotelica che in “medio stat virtus”. Ergo, nel mezzo sta la virtù. O più semplicemente: “Non eravamo fenomeni prima e non siamo bidoni ora”.
Sul campo l’ardua sentenza.