[ot-caption title=”Uno splendido abbraccio tra mister Nenad Bjelica e Francesco Migliore – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2014/11/Bjelica-abbraccia-Migliore.jpg”]
Un mister Nenad Bjelica molto soddisfatto, analizza l’importante vittoria contro il Crotone, iniziando dalla fase più brutta del match: “Troppa sofferenza nel finale di gara perché a centrocampo non facevamo pressione, poi con l’ingresso di Canadija ci siamo sistemati. Per circa un quarto d’ora Bakic e Brezovec non riuscivano a pressare i centrocampisti del Crotone e siamo andati in difficoltà“.
Passando ad analizzare la prestazione del reparto offensivo:“Sono soddisfatto degli attaccanti ma si può sempre fare meglio. Sono molto contento per il gol di Giannetti che in settimana ha avuto problemi muscolari. Anche Ebagua ha dimostrato di essere un uomo molto importante per la nostra squadra“.
Una prova di maturità di questa squadra che soffre, ma porta a casa il risultato anche grazie al sostegno del pubblico: “Abbiamo sofferto un po’ dal 60′ e siamo stati puniti con il loro gol. Però io posso fare solo i complimenti ai miei ragazzi e alla tifoseria che anche nei momenti di difficoltà sta sempre vicina ai ragazzi“.
Un grande merito va a questi tifosi: “Se io fossi un giocatore, “giocherei volando” in campo con questo entusiasmo; è molto importante ed è un’arma in più“.
Il secondo posto, anche se solo per una notte, c’è, ma Bjelica non ci pensa: “Per ora la classifica non va guardata. Io sono contento del gruppo che si sta formando; tutti stanno capendo che per giocare bisogna impegnarsi: questa è la vittoria più grande della squadra“.
Riguardo al cambio di modulo e in particolare allo schieramento a quattro della difesa: “Non pensavo che Piccolo potesse recuperare per oggi, ma io avevo già deciso martedì di schierare la difesa a quattro perché avevo visto le partite del Crotone e ho pensato che fosse meglio così. La prima decisione è sempre la migliore e infatti è andata bene“.
Ci sono state alcune difficoltà, dovute proprio al cambio del modulo, ma ci può stare: “Quando si cambia sistema di gioco ovviamente ci sono delle difficoltà, nei primi venti minuti del primo tempo, i ragazzi non sono riusciti a fare quello che avevo chiesto, successivamente è andata meglio; oggi abbiamo cambiato per tre volte lo schema a centrocampo e i ragazzi hanno dimostrato di capire sempre meglio le mie richieste“.