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Curva Ferrovia La Spezia.
Che quel nuovo striscione possa segnare la rinascita di un popolo che su quei gradoni ha fatto la storia.
Le nuove generazioni devono dare manforte, ma questo non potrà avvenire se prima non ci sarà davvero unità d’intenti e voglia di crescere e tornare ai vecchi fasti all’interno dei gruppi organizzati.
Uno sforzo comune, visto anche il momento importante che attraversiamo, è auspicabile e necessario.
Si fa fatica, a volte, a riconoscere la nostra curva, si fa fatica soprattutto adesso, in un momento come questo.
Manca calore, coinvolgimento, eppure la passione è intatta, tante facce sognanti sono uscite dallo stadio venerdì sera con una nuova luce negli occhi.
Sarebbe forse opportuno che alcune delle persone che davvero facevano vibrare questa curva si sforzino e tornino anche solo per qualche mese al loro posto.
In attesa che dietro di loro si muova qualcosa.
Fa specie, in certi tratti di ogni partita, guardare ai distinti e sentire che ancora più calore proviene da quel settore.
Talmente importante è questo momento, visti i risultati sul campo, che nulla andrebbe lasciato al caso.
Riportiamo allo stadio bandiere e bandierine, vessilli e quant’altro, che si facciano tutte le richieste del caso alla questura, ma si torni a far rivivere quella curva.
Le nuove leggi, le restrizioni, i divieti sicuramente condizionano, ma sanno anche tanto di alibi e non può esserci un segno di resa più grande di quello di lasciarsi raffreddare da tutto questo.
E con tutto il rispetto per chi si prodiga in balaustra, per tutto l’amore che ci mette, torniamo a farla cantare.
Torniamo a fargli battere le mani.
Torniamo a fare qualche coreografia, semplice, che non necessiti di troppe approvazioni, ma degna di una curva che ha scritto pagine bellissime del tifo italiano.
Questo mister, questi ragazzi, meritano di conoscere davvero cosa significa Spezia o lo Spezia.