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Nonostante l’ultima sconfitta casalinga contro il Cittadella, la classifica dell’Avellino non può che definirsi ottima. 33 punti i punti conquistati in 23 gare, frutto di 8 vittorie, 9 pareggi e 6 sconfitte. Numeri importanti che dicono come i lupi campani siano in piena lotta per un posto play-off.
Una squadra equilibrata, quella di Rastelli, disposta in campo con il 3-5-2, con una difesa trafitta 23 volte e un attacco andato a segno in 22 occasioni.
Analizzando la rosa, spiccano sicuramente nomi interessanti, tra cui quello dell’estremo difensore Gomis, italo – senegalese, in passato nelle giovanili del Torino, Rodrigo Ely, difensore ex primavera Milan, Marco Chiosa, classe ’93, difensore centrale anch’egli proveniente dai granata, Angelo D’Angelo, centrocampista bandiera dei lupi e Luigi Castaldo, trentasettenne capocannoniere dei campani con ben 12 gol.
Una nota di merito va però spesa per l’artefice di questo miracolo: Massimo Rastelli. In sella dal 2012, l’allenatore di Torre del Greco, dopo aver riportato i bianco verdi nel campionato cadetto dopo quattro anni di assenza, è riuscito nell’impresa di lottare sino all’ultima giornata per un piazzamento play-off.
Traguardi impensabili sino a pochi anni fa quando, sistematicamente, dopo una sola annata di serie B, la formazione campana veniva condannata alla retrocessione.
Di certo, a coadiuvare la bravura tattica di Mister Rastelli, vi è anche la saggezza imprenditoriale del Presidente Walter Taccone, capace, dopo il fallimento nel 2009 dell’Unione Sportiva Avellino, di regalare ai tifosi il magico sogno della risalita nella massima serie, lontana ormai dalla stagione 1987 – 88.