La sfida del Massimino – Catania-Spezia: va in scena lo scontro delle motivazioni

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[row][double_paragraph][vfv id=”61″]Catania (3-4-1-2) – All. Marcolin[/double_paragraph][double_paragraph][vfv id=”62″]Spezia (3-5-2) – All. Bjelica[/double_paragraph] [/row]

La classifica e soprattutto gli umori non traggano in inganno: la trasferta di Catania rappresenta infatti uno scoglio durissimo da superare. Dopo aver riconquistato il Picco con due vittorie di fila, le Aquile hanno l’obbligo di tornare a fare punti anche lontano dal pubblico amico.

Di fronte, una formazione che vive un momento a dir poco surreale: partita con tutti i pronostici a favore, gli etnei hanno mal digerito sin da subito la dura realtà del campionato cadetto,  dovendo così ridimensionare gli obiettivi stagionali.

Ben tre gli allenatori cambiati, con l’ultimo arrivato Dario Marcolin incapace, sino a questo momento, di far dimenticare alla piazza la cocente retrocessione dello scorso anno. E come in tutti gli incubi degni di nota, gli etnei, non solo hanno dovuto rinunciare ai sogni di un ritorno nella massima serie, ma dovranno ora lottare sino all’ultima giornata per evitare l’inferno della Lega Pro.

Tra i migliori attacchi del torneo, con 40 reti messe a segno in 28 partite (una contro il Modena da recuperare) il dato negativo arriva però dalla difesa, la più battuta del campionato con 44 reti subite. Nel complesso, i successi dei siciliani sono sette, tutti arrivati al “Massimino“, mentre otto i pareggi e tredici le sconfitte, tre delle quali arrivate tra le mura siciliane. Nonostante questo dato, però, il pubblico di casa si può definire tutt’altro che amico, con i fischi che sono stati gli assoluti protagonisti degli ultimi incontri.

Dal punto di vista tattico, complice i diversi cambi di panchina, molte le formazioni cambiate dal Catania in questa stagione, anche se nelle ultime uscite Marcolin pare aver optato per un 4-3-1-2, potendo contare su un reparto offensivo di tutto rispetto: da Rosina a Calaiò, passando per Maniero.

Considerando però che Calaiò è in forte dubbio, la formazione potrebbe essere questa: Gillet in porta, Ceccarelli al centro della difesa, con Schiavi e Capuano ai lati; centrocampo con Del Prete, Odjer, Rinaudo e Mazzotta; trequartista Sciaudone, punte Rosina e Maniero.

Nenad Bjelica medita invece di tornare al 3-5-2, anche per le assenza di Nenè e De Las Cuevas, mentre Bianchetti dovrebbe tornare titolare, così come Juande, quindi: Chichizola tra i pali, difesa con Datkovic, Bianchetti e Piccolo; centrocampo con Milos (o Madonna), Brezovec, Juande, Bakic e Luna (o Migliore), in attacco la coppia CatellaniSitum.

All’andata, era il 18 ottobre, finì a tre a zero per lo Spezia grazie alle doppietta di Catellani e al gol di Brezovec. Sulla panchina dei rosso-azzurri sedeva Sannino, poi dimessosi a fine anno dall’incarico.

Ad oggi, non molto è cambiato per le due squadre: le Aquile, nonostante qualche fisiologica difficoltà, sono sempre in lotta per un posto play-off, mentre gli etnei, reduci dal pareggio di Bari e dalla sconfitta casalinga contro il Frosinone, sono invece terzultimi a 29 punti.

Insomma, diverse, ma pur sempre forti le motivazioni che legheranno entrambe le formazioni durante i novanta minuti del Massimino: a scrivere il verdetto finale sarà una virtù chiamata forza di volontà.

Andrea Licari
Andrea Licari
Nato a la Spezia, laureato in scienze politiche, giornalista pubblicista, allenatore del settore giovanile Asd Brugnato Calcio. Ha collaborato con l'emittente televisiva Ttnews24 e per La Nazione di Spezia, collabora con Cronaca 4 e SpeziaCalcioNews dal 2014.
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