[ot-caption title=”Il nuovo Calaiò, a contrasto con il presente, Brezovec – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/07/Calaiò-a-contrasto-con-Brezovec.jpg”]
Si torna a casa, dalla Val Gardena ed una Santa Cristina che ha accolto nel migliore dei modi la comitiva spezzina, al quartier generale del C.S. di Follo, per la marcia di avvicinamento alla gara di TIM Cup con il Brescia di domenica (o sabato?) al Picco.
Sarà l’occasione per abbracciare il gruppo che è rimasto in maglia bianca, ma anche i volti nuovi che, probabilmente, da oggi avranno un compagno in più, Emanuele Calaiò.
Il giocatore è già a La Spezia da sabato sera ed ieri è stato anche immortalato in qualche selfie con i tifosi che lo hanno riconosciuto. Per lui visite mediche questa mattina e la firma sul contratto, ormai scontata, dopo l’ultimo colloquio con il Presidente Nanni Grazzini.
Un biennale, forse con opzione per il terzo anno, come previsto, per l’arciere che va ad aggregarsi alle bocche da fuoco spezzine, già ben rappresentate dal trio Catellani – Nenè – Rossi.
In ordine di tempo l’arrivo di Calaiò precede quello di Claudio Terzi che comunque, a ore, dovrebbe sbarcare in riva al Golfo per firmare anche lui un biennale con opzione per il terzo anno.
Non saranno gli ultimi arrivi, ma sono arrivi pesanti, giocatori esperti e di comprovata qualità che faranno lievitare ulteriormente le ambizioni del gruppo e l’entusiasmo dei tifosi.
Lo scetticismo alla spezzina, sta gradualmente lasciando il posto anche nei più pessimisti, ad un’euforia che da tempo non si respirava a casa nostra, prova ne sia anche la campagna abbonamenti che, ad un mese dall’inizio del campionato, fa già registrare 3.000 tessere.
Dalle parole ai fatti sembra davvero essere il comune denominatore di una società, nella quale Nanni Grazzini ha portato quella ventata di ottimismo in più che era mancata nelle passate stagioni.
Ottimismo di casa nostra, che non disdegna la professionalità, ma che porta con se quel messaggio di attaccamento e di sano tifo, che dirigenti “foresti” troppo spesso fanno fatica ad alimentare.
Che si cominci quindi, senza nascondersi, manifestando sin da subito obiettivi ed entusiasmi, vada quindi per l’abbraccio caloroso, per i cori, per i saluti affettuosi, questa squadra ha tutte le sacrosante possibilità di far sognare i tifosi…
