[ot-caption title=”Claudio Terzi con la maglia numero 19 – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/08/Terzi.jpg”]
Nel giorno della presentazione dei nuovi acquisti del reparto arretrato dello Spezia, è la volta di Claudio Terzi, difensore classe ’84, arrivato alle aquile a titolo definitivo, dopo due stagioni trascorse al Palermo.
La trattativa che ti ha portato qui allo Spezia parte da lontano, com’è andata precisamente? “E’ stata una trattativa un po’ lunga, già a Gennaio ci sono stati i primi contatti con Budan e con la società e già in quel momento io ero pronto a venire qui. A Palermo non mi sentivo parte del progetto a pieno, come invece mi sono sempre sentito in tutte le squadre in ci ho giocato, quindi avrei preferito cambiare squadra, ma Iachini ha detto no alla cessione. Per fortuna, in questa sessione di mercato tutto si è sbloccato e siamo riusciti a trovare l’accordo: sono molto felice di essere qui e darò il massimo per questa maglia“.
Il tuo nome è comparso nella vicenda del calcio scommesse di Cremona: “Io ho già affrontato tre processi e sono stato assolto in terzo grado, ho già scontato quello che dovevo a livello sportivo e ho già pagato con una squalifica. La cosa per cui sono deluso e amareggiato è stata aver perso un anno a Siena, che poi è costato la retrocessione alla squadra. La mia assoluzione dimostra la mia innocenza e di questo non posso che essere felice; devo dire che, nonostante queste vicende, io non mi sono mai abbattuto e ho continuato per la mia strada, lavorando e impegnandomi sempre al massimo“.
Ci sarà molta concorrenza quest’anno nel reparto arretrato, quattro centrali per due soli posti: “Il campo dirà chi giocherà: siamo quattro centrali di ottimo livello e il mister avrà la possibilità di scegliere chi dovrà giocare in base alle caratteristiche e al tipo di partita. L’importante è che ciascuno di noi si senta parte del progetto: è proprio questo che porta a dare sempre il massimo e di conseguenza a raggiungere grandi traguardi. Chi non gioca deve sempre sostenere i compagni dalla panchina e stare vicino alla squadra, anche questo è importante e rende unito e forte il gruppo“.
Il Video della conferenza lo trovi qui.