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I Diavoli neri scacciati dall’inferno: curioso a dirsi, ma nel malatissimo calcio odierno va in scena persino questo. Specie se c’è chi, pur di ottenere la salvezza eterna, è disposto a vendere la propria dignità e quella altrui.
E così, come in una sorta di Giubileo, accade che le proprie defaillance sportive vengano divinamente perdonate.
E’ il 29 agosto, quando, dalle parti di Chiavari, viene tirato un profondissimo sospiro di sollievo: Catania in Lega Pro dopo l’accusa di cinque partite comprate. Al suo posto la Virtus Entella, ripescata nonostante due mesi prima avesse perso le chiavi del purgatorio nello scontro play out contro il Modena.
Chiamasi “Dirty Soccer“, calcio sporco, quello in cui tutto può accadere e nulla è più credibile.
Come ripartire dunque? In un contesto certamente complesso la squadra ligure ha dimostrato capacità organizzative, confermando sulla panchina il tecnico Alfredo Aglietti e mettendo mano ad un mercato intelligente, in grado di regalare ai bianco – celesti giocatori del calibro di Sestu, Caputo, Petkovic, Moreo e Pellizzer, senza contare i preziosi punti di partenza Cutolo, Volpe e Ceccarelli.
Buoni, non a caso, i risultati ottenuti sinora, con la Virtus a 12 punti, frutto di tre vittorie, altrettanti pareggi – l’ultimo dei quali nello scorso turno casalingo con il Livorno – e quattro sconfitte. Il dato più confortante arriva però dall’imbattibilità dei chiavaresi, in serie positiva da cinque giornate.
4-3-3 il modulo utilizzato da Mister Aglietti, anche se il reparto offensivo, con soli 7 gol messi a segno, è tra i peggiori del torneo. Decisamente meglio la difesa che, con 10 subiti, risulta essere tra le meno perforate.
Numeri a parte, obiettivo primario della formazione ligure sarà quello della permanenza nel campionato cadetto. Non tutti i giorni, difatti, è domenica.