Serie B – 17° Giornata
09/12/2015 – ore 18.30
Stadio Alberto Picco
Arbitro: Nasca di Bari
Spezia |
1 |
– |
0 |
Vicenza |
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(4-4-2) | |
6,5 – Chichizola | 1 |
6 – Valentini |
3 |
6,5 – Postigo | 5 |
7 – Terzi | 19 |
6,5 – Migliore |
17 |
7 – Ciurria |
25 |
6,5 – Brezovec | 30 |
6,5 – Canadjija |
27 |
6,5 – Situm |
18 |
7 – Catellani | 10 |
6,5 – Calaiò | 11 |
6,5 – Di Carlo |
All |
A disposizione | |
Sluga | 12 |
s.v. – Acampora |
4 |
Milos |
6 |
s.v. – Nenè |
9 |
s.v. – Piccolo | 13 |
Rossi | 14 |
Misic | 26 |
Tamas | 28 |
Azzi | 31 |
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(4-3-3) | |
22 | Vigorito – 6,5 |
27 | Laverone – 6 |
31 | Sampirisi – 6,5 |
21 | Mantovani – 6,5 |
27 | D’Elia – 6 |
4 | Pazienza – 6 |
17 | Urso – 5,5 |
8 | Cinelli – 6 |
19 | Galano – 6 |
13 | Raicevic – 5,5 |
28 | Gatto – 6,5 |
All | Marino – 6 |
A disposizione | |
1 | Marcone |
2 | El Hasni |
11 | Sbrissa – s.v. |
20 | Pettinari – s.v. |
24 | Gagliardini |
26 | Bianchi |
29 | Modic – s.v. |
30 | Cecconello |
44 | Belogravic |
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Gol: 47′ Ciurria.
Angoli: 3 – 6
Recuperi: 3‘ – 4‘
Note: Serata serena, terreno ottimo.
Spettatori: 709 paganti, 5.778 abbonati – incasso 5.404 + 31.000 abb.
Servizi sulla gara |
Top & Flop della sfida del Picco |
Il Sondaggio sul migliore dello Spezia |
Intervista a Mister Di Carlo |
Intervista a Mister Marino |
Intervista a Patrick Ciurria |
Gettare il cuore oltre l’ostacolo e conquistare una vittoria che manca da due mesi: accantonati i maledetti 17 punti, lo Spezia dell’acclamatissimo ex di turno Di Carlo, dopo l’incredibile pareggio conquistato sul campo del Pescara, ospita il Vicenza di Marino, due lunghezze sopra le Aquile e reduce da un mese poco brillante in cui sono arrivati tre pareggi e una sconfitta.
Per i bianchi confermato il 4-4-2 che vede Chichizola in porta, Valentini, postigo, Terzi e Migliore in difesa, Ciurria, Brezovec, Canadjija e Situm sulla linea di centrocampo e la coppia d’attacco formata dalla coppia Catellani – Calaiò, al rientro dopo la pesante squalifica.
Marino risponde con il consueto 4-3-3, schierando Vigorito tra i pali, Laverone, Sampirisi, Mantovani e D’Elia in difesa, Urso, Pazienza e Cinelli a centrocampo ed il trio offensivo composto da Galano, Raicevic e Gatto. Out per squalifica Giacomelli.
Arbitro dell’incontro il Signor Nasca della sezione di Bari. Al suo fianco gli assistenti Oliveri, Cangiano, con Piccinini nelle vesti di quarto uomo.
LA PARTITA
IL VANTAGGIO E’ SOLO ILLUSIONE: LA BANDIERINA E SAMPIRISI SALVANO I VENETI
E’ uno Spezia deciso, aggressivo ed ordinato sin dalle primissime battute. Ci prova Brezovec in due occasioni da, ma prima Vigorito e poi la scarsa mira del croato dicono no all’uno a zero. La tanto attesa rete ci sarebbe anche, ma la splendida sforbiciata di Terzi è resa vana dalla posizione di off side del Capitano. La risposta degli ospiti è tutta nella fiammata di Galano al 12′, ma Chichizola salva con un ottimo riflesso. Tre minuti dopo, gioia dei tifosi strozzata in gola dal miracoloso salvataggio di Sampirisi sulla conclusione a botta sicura di Calaiò. Tutta Vicenza ringrazia.
VIGORITO CONTRO TUTTI, MA LA PARTITA NON SI SBLOCCA
E’ a sinistra che nascono i problemi maggiori degli uomini di Marino, dove Laverone viene letteralmente surclassato dai rapidi cambi di gioco della coppia Migliore – Situm. Uno Spezia brillante, dalla manovra fluida, ma incapace di concretizzare le numerose occasioni da gol: al 23′ contropiede di Catellani sulla destra, palla sul versante opposto diretta a Situm, lesto ad accentrarsi ma non altrettanto bravo a concludere verso la porta avversaria, dove Vigorito, non senza problemi, devia la sfera. I lanerossi, colpiti dall’ormai usuale sterilità offensiva, incassano, retrocedendo pericolosamente. Alla mezz’ora, pennellata di Terzi per Calaiò, imponente colpo di testa dell’Arciere e miracolo di Vigorito, che alza in angolo.
Il “FANTE” IN VERSIONE DEL PIERO: AQUILE AVANTI ALLO SCADERE
Si gioca ad una sola porta, ma il pallone non ne vuole proprio sapere di gonfiare la rete dei vicentini. Con il passare dei minuti si aggiungono alla lista dei tentativi le conclusioni di Ciurria e Canadjija, ma ancora una volta è Vigorito a fungere da saracinesca. La pressione è costante, ma la retroguardia veneta e la scarsa precisione degli aquilotti mantengono il risultato sullo zero a zero. In compenso, c’è tempo per una simulazione di Brezovec, giustamente ammonito da Nasca e dunque squalificato per la prossima sfida interna contro il Latina. Allo scadere della prima frazione di gioco seconda folata del Vicenza, ma Chichizola, dopo una respinta incerta, salva sull’accorrente Galano. Tre minuti di recupero, la partita sembra avviarsi allo zero a zero, ma al 47′, Ciurria, dopo il filtrante di Brezovec, pennella una magica traiettoria mancina che si insacca alle spalle dell’incolpevole estremo difensore ospite. Prima rete in campionato e in cadetteria per il giovane numero 25: è uno a zero Spezia. Meritatissimo.
SPEZIA ALL’ARREMBAGGIO, I LANEROSSI REGGONO
Chi si accontente…non gode. E’ uno Spezia bello e spavaldo anche quello della ripresa, deciso più che mai a trovare la rete della tranquillità. Uno scatenato Ciurria cerca la doppietta personale di giornata, ma la percussione e la conseguente conclusione dell’ala ventenne non trova la soluzione sperata. Ci prova anche Calaiò in due occasioni, ma le frecce dell’Arciere sono ben lontane dal cerchietto rosso difeso da Vigorito. Troppo statica la manovra dei veneti, incapaci di affacciarsi con regolarità dalle parti di Chichizola. Cinelli tenta la scossa da fuori area, invano. Marino si gioca il primo cambio, gettando nella mischia Modic al posto dell’ex Juve e Bologna Pazienza.
MANCA IL COLPO DEL K.O, CHICHIZOLA E’ SUPER
Avanti, a sinistra. Non è lo slogan di una campagna elettorale, ma il leit motiv delle Aquile, costantemente pericolose sulla corsia occupata da Migliore e Situm. Ad avvicinarsi maggiormente alla rete è l’ala croata che, dopo aver seminato il panico, viene chiuso in corner a due passi dalla porta vicentina. Lo Spezia non la chiude e allora il Vicenza prova a far suonare con ritardo la sveglia: al 25′ ottima palla di Cinelli per Gatto, ma a far la parte del felino è uno strepitoso Chichizola che salva così il vantaggio. Accusato il colpo, Mimmo Di Carlo coglie un po’ di stanchezza tra i suoi, optando così per Acampora che rileva un applaudito Brezovec.
CALAIO’ SEMBRA VAN BASTEN, VICENZA INCONCLUDENTE: E’ DI NUOVO VITTORIA
Marino ordina di alzare il baricentro, serve almeno il pareggio per interrompere un mese senza tre punti. La riscossa passa dal tentativo del neo entrato Modic, ma la palla termina abbondantemente a lato. Dentro anche Sbrissa al posto di Cinelli, anche se telecamere, replay e applausi sono tutti per Emanuele Calaiò e la sua splendida rovesciata, di un soffio fuori. Standind ovation per l’Arciere, rilevato da Nenè per i minuti finali, mentre Pettinari al posto di è l’ultima arma a disposizione del tecnico siciliano. Vicenza in avanti con il 4-2-4 e con il colpo di testa di Raicevic, ma la buona sorte assiste le Aquile e la sfera termina out. Ci sarebbe anche gloria per Nenè, fermato però in posizione di fuorigioco dopo l’ottimo assist di Ciurria. Tutti in piedi per il Fante, sostituito nei quattro minuti di recupero da Piccolo. Istanti concitati, il pubblico freme, lo Spezia controlla: al 49′ è finalmente triplice fischio. Vincono le Aquile, lo fanno dopo due mesi di digiuno, grazie all’organizzazione, il cuore e il bel gioco.
Il COMMENTO
11 ottobre – 9 dicembre: ci sono voluti novanta giorni di dolori, cambiamenti e sofferenze per vedere nuovamente in campo uno Spezia caparbio, coraggioso, ma al tempo stesso cinico ed ordinato. L’ha decisa l’uomo più in forma, quel Patrick Ciurria a cui Mister Di Carlo ha riversato la propria fiducia incondizionata sin dal primo minuto del suo arrivo. L’ha decisa un 4-4-2 solido, capace di regalare certezze a tutti i reparti di gioco. Dopo il pareggio di Pescara e la vittoria in Coppa Italia contro la Salernitana, la speranza è che la riscossa sia definitivamente iniziata. Tre punti che regalano fiducia, anche se la certezza della rinascita delle Aquile passa dal prossimo incontro casalingo contro il Latina. In un campionato come la B, del resto, fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Anche se il peggio sembra davvero alle spalle.