[ot-caption title=”Nanni Grazzini – Foto SpeziaCalcioNews” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2015/07/Giovanni-Grazzini.jpg”]
Le dimissioni inaspettate di Nanni Grazzini dalla carica di Presidente dello Spezia Calcio, pensate nel pomeriggio di ieri e maturate poco fa, lasciano interdetti gli sportivi e soprattutto ergono un punto interrogativo grande come una casa.
Piove sul bagnato, e pur trattandosi, come sembra, di un atto unilaterale programmato ed effettuato con tempismo perfetto, lascerà strascichi oltre che, inevitabilmente, polemiche.
Pareva saldissimo il rapporto tra Grazzini e Volpi, quest’ultimo convinto sostenitore dell’opportunità di mettere uno spezzino di sua fiducia a capo della gestione societaria. Uno che parlasse alla pancia della gente del posto, e che sapesse muovere tutti i fili giusti con le realtà politiche, e non solo, della città. Quanto abbia influito il risultato di ieri, non lo sappiamo.
Il comunicato con le parole dell’ormai ex presidente non è chiaro a questo proposito. Un Presidente mai troppo amato, Nanni Grazzini. Forse per quella sua aria da “Vip” bonario che non giocava di certo per lui, forse per quel suo ottimismo di fondo senza se e senza ma, e quei sorrisi che alcuni non riuscivano a digerire o a capire.
Ci ha messo entusiasmo, su questo non vi è dubbio. E non dimentichiamolo, è stato l’artefice di una decisione importante presa durante questa stagione, ossia l’allontanamento di Nenad Bjelica dalla panchina dello Spezia e, di conseguenza, dell’esilio di Damir Miskovic.
Stava lavorando ad una “italianizzazione” a 360 gradi del progetto, in questo senso vanno letti gli ingaggi di Di Carlo ed i primi colpi del mercato di gennaio.
Molto di suo, va detto, c’è stato nel successo della campagna abbonamenti, con le iniziative correlate, cosi come la ripresa del dialogo tra comune e Spezia Calcio in ottica stadio.
Nessuna ipotesi adesso va scartata, neanche quella di un ritorno a piè pari al vertice di Damir Miskovic, sebbene possa sembrare ipotesi alquanto difficile.
O chissà, affidare la società ad un uomo di calcio che mastichi questo sport in tutti i suoi aspetti, non solo gestionali. Che sia o meno spezzino.
Si aprirà una nuova strada adesso, ma tutto sarà ancora nelle mani di Gabriele Volpi.
Mentre la quiete pare ancora lontana, dall’essere trovata.