[ot-caption title=”Abbraccio dopo il gol – Foto Patrizio Moretti” url=”http://speziacalcionews.it/quotidiano/files/uploads/2016/02/Abbraccio-di-gruppo.jpg”]
Adesso è ufficiale, lo Spezia c’è, fa la voce grossa. Ed è tutta un’altra squadra rispetto a quella sfiduciata, sfilacciata, sfortunata e giù di corda di qualche settimana fa.
E’ uno Spezia completamente ribaltato nell’anima, oltre che nel centrocampo, che poi altro non è che il settore più importante, il corpo in cui la nuova anima respira.
Tutto molto diverso dunque, mentalmente, tatticamente e fisicamente.
La scorsa volta Calaiò, questa volta Nenè, gol pesanti che indirizzano le partite, da cross provenienti dalle fasce. Gol che sbloccano due gare casalinghe fondamentali, e una squadra che trova improvvisamente pronti, all’appello, le sue prime punte. Anche in questo, qualcosa sembra essere effettivamente cambiato.
Contro il Lanciano i ragazzi di Mimmo Di Carlo ingranano la seconda vittoria consecutiva dando seguito ad un filotto di risultati molto importante, che accende definitivamente l’entusiasmo e proietta le aquile verso magnifici scorci di classifica.
Un gol subito nelle ultime sei partite, poi, racconta molto di una compattezza di squadra che pare a tratti granitica, seppur con qualche fase di appannamento. Ma sarebbe impossibile, nel calcio di oggi, trovare una squadra ribaltata al punto di trovare in poche settimane un’idea di imperforabilità.
Certo, la partita di ieri ha rasentato, dal punto di vista tecnico e tattico, la perfezione per buona parte del match. Una superiorità numerica pressoché costante in mezzo al campo e sulle fasce, grazie anche al grandissimo lavoro di copertura e di movimento senza palla da parte di Situm e Piccolo.
Ma nulla sarebbe lo stesso senza quei tre in mezzo al campo che si alternavano posizioni, tempi di gioco e di inserimento, abbinando alla fisicità e al loro naturale dinamismo, anche ottime doti tecniche. A tratti, un piacere per gli occhi. Non a caso, tutto ha coinciso col passaggio al 4-3-3.
Prendeteli uno per uno, Errasti, Pulzetti e Sciaudone. Giocatori di grande personalità e temperamento, un giusto mix per una squadra da rinvigorire pesantemente, atleti già leader di rispettive squadre passate, sempre in categorie importanti.
Il bello è che dietro di loro, esistono alternative di spessore e pure fatte in casa, come Acampora e Vignali.
Pensando ad Errasti, e a quel muro eretto da qualche turno davanti alla difesa, vien da pensare che fine abbia fatto il fratello gemello che sostava qui qualche mese fa. Oppure se davvero, era solo questione di fiducia e di rilancio, oltre che di una disposizione tattica a lui più congeniale.
Fatto sta che Di Carlo ha dato al basco aquilotto le chiavi del centrocampo e lui sta ripagando la fiducia crescendo esponenzialmente di settimana in settimana. Movenze e caratteristiche da leader.
Tornando alla partita di ieri, una cosa senz’altro salta alla mente: ha fatto tutto, ma proprio tutto, lo Spezia. Ha tenuto in mano il pallino del gioco per tutta la gara, costruendo trame di gioco importanti ad un ritmo intenso, alla stregua di una settimana fa; ha corso, combattuto su ogni palla e su ogni seconda palla, mettendola sullo stesso livello agonistico di una squadra qualitativamente inferiore, il Lanciano, che fa della “gamba” e della spensieratezza la sua forza attuale.
Dopo aver giocato, costruito, segnato e colpito legni, lo Spezia ha provato anche a farsi del male da solo, senza riuscirci. Alzi la mano chi, verso la mezzora del secondo tempo, non si dava pace nel vedere il risultato in bilico nonostante tutte quelle occasioni per il raddoppio gettate al vento dopo il vantaggio, al settimo minuto, di Nenè.
Tanti film di questo tipo sono già passati dal Picco, gelando entusiasmi e voli di qualsiasi tipo.
Ma qualcosa è cambiato anche in questo, e scusate se è poco.
E’ girato finalmente qualcosa di importante, nel vento e su questo campo, ed ora siamo perfettamente in scia a squadre che fino a poco tempo fa parevano fare un altro campionato rispetto a noi; potere, magìa e imprevedibilità di una serie B meravigliosa e indecifrabile.
Mollare di un millimetro, adesso, sarebbe un peccato mortale, ed oggi questa squadra sembra avere una superba voglia di battere il ferro fin che è caldo.
Dopo Cesena è venuta meno la fiducia nei propri mezzi, ed il castello ha iniziato a crollare proprio dalla testa. Ora, questa fiducia ritrovata deve ripagarci di quei mesi difficili. La sensazione è quella di essere più forti rispetto al miglior Spezia di inizio stagione.
A Terni scopriremo qualcosa di più.